Atenei coinvolti

Università per Stranieri di Siena

L’unità dell’Università per Stranieri di Siena si è occupata di censire, marcare e in parte pubblicare grammatiche e materiali per l’apprendimento dell’italiano dedicati a apprendenti non italofoni (stranieri, emigrati italiani originariamente dialettofoni) dal XVI secolo fino al primo Novecento. Inoltre, l’unità senese ha avuto il compito di coordinare le altre unità nel processo di schedatura e marcatura dei testi e gli informatici nella realizzazione del sito. In particolare l’unità dell’Università per Stranieri di Siena ha proseguito e ampliato l’analisi degli strumenti per l’insegnamento e l’apprendimento dell’italiano come lingua straniera e seconda lingua, considerando anche aree e periodi finora meno approfonditi.

Per quel che riguarda l’Europa, l’unità di Siena prevede di fornire una nuova edizione della grammatica di Jean-Pierre de Mesmes (La Grammaire italienne, composée en François, Paris, Estienne Groulleau, 1548 [=1549]), in assoluto la prima grammatica della lingua italiana edita fuori dall’Italia, oltre che la prima grammatica di una lingua straniera moderna pubblicata in Francia. L’unità di Siena fornirà inoltre un’edizione della Nouvelle méthode pour apprendre facilement et en peu de temps la langue italienne di Claude Lancelot (Paris, Pierre Le Petit, 1659).

Quanto al Vicino Oriente, l’unità senese studierà gli strumenti d’apprendimento per turcofoni e fornirà l‘edizione del Lugat- Talyan (del poeta e grammaticografo turco Esrar Dede, XVIII sec.) e di altre opere inedite provenienti dalla medesima area.

Una speciale attenzione sarà riservata alle ex-Colonie italiane (Libia e Corno d’Africa), dove, a partire dall’espansione coloniale, la presenza di comunità di parlanti di origine italiana ha determinato rilevanti episodi di contatto e d’interferenza linguistica. In particolare, sarà presa in esame la manualistica didattica approntata per le scuole italiane in Eritrea, Somalia, Etiopia, Libia (dizionari bilingui e grammatiche per indigeni) tra la fine dell’800 e il primo trentennio del ‘900, al fine di indagare le metodologie di insegnamento dell’italiano e l’eventuale cura riservata alle esigenze di apprendenti stranieri.

 

Università degli Studi di Milano

L’unità dell’Università degli Studi di Milano, di cui fanno parte Laura Biondi, Elena Felicani, Giuseppe Polimeni e Massimo Prada (con il contributo della dottoressa di ricerca Viviana De Leo ), è impegnata nella ricognizione e nello studio delle grammatiche del Cinquecento e della prima metà del Seicento e – insieme all’unità di Viterbo – di quelle dell’Ottocento.

Nello specifico, la tradizione cinquecentesca e primo-secentesca è considerata nella sua interezza; per quanto riguarda l’Ottocento, invece, i componenti l’unità si occuperanno in particolare delle grammatiche di orientamento manzoniano, di quelle pensate soprattutto per la scuola e di quelle per fini speciali (per esempio, di quelle pensate per studenti sordo-muti).

 

Università di Pisa

L’unità dell’Università di Pisa (composta da Roberta Cella, Francesca Gallina, Paola Mondani e Francesco Vallerossa) si dedica al censimento quanto più possibile esaustivo e alla valorizzazione delle grammatiche e dei manuali di educazione linguistica per italiani e stranieri pubblicati in Italia dal 1919 ad oggi.

Sono oggetto di particolare attenzione le grammatiche scolastiche, che nell’età della Repubblica si sono moltiplicate esponenzialmente e parimenti diversificate, e i manualetti “Dal dialetto alla lingua” editi negli anni ’20 e ’30 del Novecento, legati a una breve stagione di profondo rinnovamento didattico che, in un contesto marcatamente dialettofono, mirava a diffondere l’italofonia a partire dalla competenza spontanea dei discenti. Al censimento si affiancano percorsi di approfondimento su singole grammatiche e su alcuni manuali di particolare rilevanza.

 

Università degli Studi della Tuscia

L’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, formata da Stefano Telve (coordinatore), Laura Clemenzi e Andrea Cortesi, si è dedicata al censimento, alla marcatura e allo studio delle grammatiche incluse tra la seconda metà del Seicento e la prima metà dell’Ottocento, insieme allo sviluppo di alcuni percorsi divulgativi trasversali. Accanto ai trattati di Bartoli, Cinonio, Manni ed altri, caratterizzati da un approccio analitico e non sistematico, la produzione grammaticale di questo periodo si divide tra i lavori di stampo tradizionale (ad es. Corticelli) e le opere influenzate dal logicismo francese (ad es. Soave). Entrambi i filoni si prestano a essere studiati da due principali punti di vista: l’evoluzione del pensiero grammaticale (si pensi al rilievo dato alle relazioni sintattiche) e la crescente attenzione per gli aspetti didattici (nel Settecento, infatti, l’italiano diventò materia scolastica). Sono proprio questi aspetti a determinare la fortuna editoriale di molte grammatiche che vengono ristampate ancora nel corso dell’Ottocento in edizioni adattate “ad uso de’ giovinetti”, contribuendo fortemente a determinare i modelli di lingua e le metodologie didattiche in epoca pre- e post-unitaria.

 

 

 

 

 

Promotori del progetto

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