Atenei coinvolti

Università per Stranieri di Siena

L’unità dell’Università per Stranieri di Siena si è occupata di censire, annotare e  pubblicare grammatiche e materiali per l’apprendimento dell’italiano dedicati a apprendenti non italofoni dal XVI secolo a oggi. Inoltre, l’unità senese ha coordinato le altre unità nel processo di schedatura e marcatura dei testi e gli informatici nella realizzazione del sito. In particolare l’unità dell’Università per Stranieri di Siena ha proseguito e ampliato il censimento e l’analisi degli strumenti per l’insegnamento e l’apprendimento dell’italiano come lingua straniera e seconda lingua, considerando anche aree e periodi finora meno approfonditi.

Per quel che riguarda l’Europa, l’unità di Siena ha realizzato, tra l'altro, l'edizione delle prime grammatiche di italiano pubblicate in Francia (Jean-Pierre de Mesmes,  Grammaire italienne, composée en François, Parigi , 1548 [=1549]), in Inghilterra (Principal rules of the Italian Grammer, Londra, 1550), in Spagna (Trenado d'Ayllón Francisco, Arte muy curiosa por la cual se enseña muy de raíz el entender y hablar la lengua italiana, Madrid, 1596). 

Quanto al Vicino Oriente, l’unità senese ha studiato gli strumenti d’apprendimento per turcofoni e ha fornito l‘edizione del Lugat-Talyan (del poeta e grammaticografo turco Esrar Dede, fine XVIII sec.) e di altre opere inedite provenienti dalla medesima area.

Una speciale attenzione è stata riservata alle ex-colonie italiane (Libia e Corno d’Africa), dove, a partire dall’espansione coloniale, la presenza di comunità di parlanti di origine italiana ha determinato rilevanti episodi di contatto e d’interferenza linguistica. In particolare, è stata censita  la manualistica didattica approntata per le scuole italiane in Eritrea, Somalia, Etiopia, Libia (dizionari bilingui e grammatiche per indigeni) tra la fine dell’800 e il primo trentennio del ‘900, al fine di indagare le metodologie di insegnamento dell’italiano e l’eventuale cura riservata alle esigenze di apprendenti stranieri.

 

Università degli Studi di Milano

L’unità dell’Università degli Studi di Milano, di cui fanno parte Laura Biondi, Elena Felicani, Giuseppe Polimeni e Massimo Prada (con il contributo della dottoressa di ricerca Viviana De Leo), è impegnata nella ricognizione e nello studio delle grammatiche del Cinquecento e della prima metà del Seicento e – insieme all’unità di Viterbo – di quelle dell’Ottocento.

Nello specifico, la tradizione cinquecentesca e primo-secentesca è considerata nella sua interezza; per quanto riguarda l’Ottocento, invece, i componenti l’unità si occuperanno in particolare delle grammatiche di orientamento manzoniano, di quelle pensate soprattutto per la scuola e di quelle per fini speciali (per esempio, di quelle pensate per studenti sordo-muti).

 

Università di Pisa

L’unità dell’Università di Pisa (composta da Roberta Cella, Francesca Gallina, Paola Mondani e Francesco Vallerossa) si dedica al censimento quanto più possibile esaustivo e alla valorizzazione delle grammatiche e dei manuali di educazione linguistica per italiani e stranieri pubblicati in Italia dal 1919 ad oggi.

Sono oggetto di particolare attenzione le grammatiche scolastiche, che nell’età della Repubblica si sono moltiplicate esponenzialmente e parimenti diversificate, e i manualetti “Dal dialetto alla lingua” editi negli anni ’20 e ’30 del Novecento, legati a una breve stagione di profondo rinnovamento didattico che, in un contesto marcatamente dialettofono, mirava a diffondere l’italofonia a partire dalla competenza spontanea dei discenti. Al censimento si affiancano percorsi di approfondimento su singole grammatiche e su alcuni manuali di particolare rilevanza.

 

Università degli Studi della Tuscia

L’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, formata da Stefano Telve (coordinatore), Laura Clemenzi e Andrea Cortesi, si è dedicata al censimento, alla marcatura e allo studio delle grammatiche incluse tra la seconda metà del Seicento e la prima metà dell’Ottocento, insieme allo sviluppo di alcuni percorsi divulgativi trasversali. Accanto ai trattati di Bartoli, Cinonio, Manni ed altri, caratterizzati da un approccio analitico e non sistematico, la produzione grammaticale di questo periodo si divide tra i lavori di stampo tradizionale (ad es. Corticelli) e le opere influenzate dal logicismo francese (ad es. Soave). Entrambi i filoni si prestano a essere studiati da due principali punti di vista: l’evoluzione del pensiero grammaticale (si pensi al rilievo dato alle relazioni sintattiche) e la crescente attenzione per gli aspetti didattici (nel Settecento, infatti, l’italiano diventò materia scolastica). Sono proprio questi aspetti a determinare la fortuna editoriale di molte grammatiche che vengono ristampate ancora nel corso dell’Ottocento in edizioni adattate “ad uso de’ giovinetti”, contribuendo fortemente a determinare i modelli di lingua e le metodologie didattiche in epoca pre- e post-unitaria.

 

 

 

 

 

Promotori del progetto

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