di Lorenzo Zaccaro. Ridotta a dialogo dallo stesso autore
Autore:
Lorenzo Zaccaro | Zaccaro Lorenzo
Luogo:
Napoli | Napoli
Editore:
Stamperia Strada Salvatore N. 41 | Stamperia Strada Salvatore N. 41
Anno: 1854
Tipo: Grammatica
Metalingua:
Italiano
Lingua oggetto:
Italiano
Consistenza: Vol. 1, 168 pp. + [83], Vol. 2, 131 pp. + [1], Vol. 3, 168 pp.
Nuova grammatica ragionata per la lingua italiana: secondo i pricipi del nuovo corso di letteratura elementare / di Lorenzo Zaccaro. Terza edizione corretta e migliorata dall'Autore. Napoli, Tipografia di Luigi di Domenico e Antonio Camagna, 1861. OPAC
La data di pubblicazione si riferisce ai primi due volumi. Il terzo fu pubblicato nel 1855. Il primo volume contiene anche il Saggio di una nuova lessigrafia per la variazione de' verbi latini.
VOLUME 1
INDICE DELLE MATERIE
PREFAZIONE. Pag. 3
Introduzione intorno alla Grammatica in genere. 9
TRATTATO DELL'ETIMOLOGIA
Introduzione. 13
PARTE PRIMA
CAPO I.
Delle Classi categoriche o primarie delle parole in genere. 16
CAPO II.
Della prima Classe categorica delle parole di ogni lingua ossia del Nome. 18
CAPO III.
Della seconda Classe categorica delle parole di ogni lingua ossia del Verbo. 23
CAPO IV.
Della terza Classe Categorica delle parole di ogni lingua ossia dell'aggiuntivo. 25
CAPO V.
Della quarta Classe categorica delle parole di ogni lingua ossia del verbale. 28
CAPO VI.
Della quinta Classe Categorica delle parole di ogni lingua ossia delle preposizioni. 30
PARTE SECONDA DELL'ETIMOLOGIA
Introduzione. 34
CAPO I.
De' Nomi personali primitiv Io, Tu, Si. 35
CAPO II.
Del Prenome come Classe ipoteorica o secondaria. 36
SEZIONE I.
De' Prenomi che significano relazioni di sito. 37
SEZIONE II.
De' prenomi che significano relazione di Congiunzione. 39
SEZIONE III.
De' Prenomi che significano relazione di disunione e che si possono dire disgiuntivi. 44
CAPO III.
Della terza Classe Ipoteorica ossia degli avverbi. ivi
CAPO IV.
Della quarta Classe ipoteorica ossia delle Congiunzioni. 48
CAPO V.
Se l'Interjezione sia Classe di parole. 52
PARTE TERZA DELL'ETIMOLOGIA
INTRODUZIONE
Delle radici, de' radicali, e delle parole secondarie di ogni lingua in genere. 54
CAPO I.
Della Variazione e delle parole variabili. 55
CAPO II.
Della Variazione del Nome. 57
SEZIONE I.
Delle desinenze etimologiche o significative dei Nome. ivi
SEZIONE II.
Della desinenza indicativa o sintassica de' Nomi. 69
CAPO III.
Della Variazione degli aggiuntivi. 71
SEZIONE I.
Desinenze comuni alla variazione degli aggiuntivi quantitativi e qualitativi. 72
SEZIONE II.
Delle desinenze di variazione particolare agli aggiuntivi qualitativi, ossia de' diminutivi, accrescitivi, peggiorativi, comparativi, e superlativi. 74
SEZIONE III.
Delle desinenze particolari agli aggiuntivi di qualità discreta ossia degli ordinativi. 76
CAPO IV.
Della Variazione de' prenomi. 77
CAPO V.
Della Variazione del Verbo. 82
PARTE QUARTA DELL'ETIMOLOGIA
Introduzione. 111
CAPO I.
Della Derivazione de' Nomi. 112
CAPO II.
Della Derivazione da' Verbi. 118
SEZIONE I.
Delle parole derivate immediatamente da' Verbi. ivi
SEZIONE II.
Delle parole che derivano mediatamente dal verbo. 122
CAPO III.
Delle parole che derivano dagli aggiuntivi. 123
CAPO IV.
Delle parole che derivano dalle preposizioni. 126
CAPO V.
Delle parole che derivano da alcuni prenomi. 128
CAPO VI.
Delle parole che derivano dalle Interiezioni ossia dagl'Interposti. 129
CAPO VII.
Della Derivazione di derivazione delle parole. 130
PARTE QUINTA
Della Composizione delle parole o delle parole composte.
Introduzione. 133
CAPO I.
Della Composizione iniziale. 134
CAPO II.
Della Composizione finale delle parole. 144
CAPO III.
Della Composizione per equipollenza. 147
APPENDICE I.
Intorno alle parole omonime e sinonime. 157
APPENDICE II.
Poche regole per l'analisi etimologica. 158
VOLUME 2
INDICE DELLE MATERIE
PREFAZIONE a' precettori. Pag. 3
Preliminari alla Sintassi. 7
PARTE PRIMA OSSIA SINTASSI REGOLARE
Introduzione intorno alla Proposizione in genere e sue spezie. 9
CAPO I.
Della Proposizione sotto il rapporto del CONTENUTO. 10
Articolo I. Della Proposizione Sostanziale e Causale. ivi
Art. II. Della Proposizione Categorica ed Ipoteorica. 12
CAPO II.
Della Proposizione sotto il rapporto di CHI PARLA. 14
Art. I. Della Proposizione principale. ivi
Arti. II. Della Proposizione incidente implicita. 15
1. Proposzione incidente imperativa. 16
2. Della Proposizione infinita. 17
3. Della Proposizione incidente Gerondiva. 19
4. Delle Proposizioni incidenti Copulative. 20
5. Delle Proposizioni incidenti implicite interrogative. 21
CAPO III.
Della Proposizione sotto il rapporto DI CHI ASCOLTA, ossia della Proposizione GRAMMATICALE e LOGICA o DISCORSIVA. 23
Art. I. Intorno alle determinazioni del primo termine di ogni proposizione. 26
1. Determinazioni del primo termine nome. ivi
2. Determinazioni del primo termine quand'è infinito. 31
3. Del Prenome, quando pare primo termine di proposizione. ivi
Art. II. Delle determinazioni della Parola media, ossia del verbo. 32
1. Intorno alle determinazioni de' verbi astratti ESSERE e FARE. 33
2. Determinazioni de' verbi Concreti. 35
Art. III. Intorno alle determinazioni del secondo termine aggiuntivo nelle proposizioni sostanziali. 37
1. Determinazioni degli aggiuntivi nelle Comparazioni d'identità. 38
2. Determinazioni degli aggiuntivi nelle Comparazioni di diversità. 39
3. Delle Comparazioni di diversità in forma superlativa. 40
Art. IV. Intorno alle determinazioni del secondo termine verbale. 41
1. Determinazione propria del verbale di Modo. ivi
2. Determinazioni proprie del Verbo di Moto. 42
PARTE SECONDA ossia DELLA SINTASSI FIGURATA O DE' MODI SINTETICI
Introduzione. 44
SEZIONE PRIMA
Intorno alla Sintassi figurata o de' Modi sintetici sotto il rapporto della Proposizione.
CAPO I.
Ogni proposizione sotto il rapporto della Sintassi è analitica o sintetica. 46
CAPO II.
Della Proposizione Sintetica Complessiva. 48
CAPO III.
Della Proposizione Sintetica Duplicata, e del così detto Caso di apposizione. 50
CAPO IV.
Delle Proposizioni Sintetiche comparative. 52
Art. I. Delle Proposizioni Sintetiche comparative col rapporto d'identità. 53
Art. II. Delle Proposizioni Sintetiche comparative col rapporto di diversità. 55
SEZIONE SECONDA
Della Sintassi figurata sotto il rapporto delle determinazioni
Introduzione. 56
CAPO I.
Della Sintassi figurata nelle Determinazioni che fanno intendere un'intera proposizione. 57
CAPO II.
Della Sintassi figurata nelle Determinazioni che fanno intendere un solo determinabile. 58
Art. I. Della Sintassi figurata negli aggiuntivi e nelle parole variate o derivate in forma di aggiuntivi, come pure ne' Prenomi. ivi
Art. 2. Sintassi figurata ne' Nomi termini di rapporto, cui manca la preposizione che dovrebbe precedere. 61
Art. III. Sintassi figurata nelle Preposizioni, che non hanno espressi i loro termini di rapporto. 64
1. Sintassi figurata nelle tre Preposizioni del Nome DI, CON, SENZA. 65
N. 1. Modi sintetici nella Preposizione Di. ivi
N. 2. Modi sintetici nelle Preposizioni Con e Senza. 70
2. Sintassi figurata nelle Preposizioni del verbo. 71
3. Sintassi figurata nelle Preposizioni del verbale DA, PER, A. 73
N. 1. Nella Preposizione DA. 73
N. 2. Nella Preposizione PER. 76
N. 3. Nella Preposizione A. 78
Art. V. Intorno a' Modi Sintetici nel Congiuntivo e nell'Infinito. 80
Art. VI. Alcuni Modi Sintetici sotto il rapporto del Prenome Congiuntivo CHE. 81
Art. VII. Sintassi figurata ne' casi detti AFFISSI. 84
APPENDICE
Intorno a certe altre volute Figure grammaticali
§ 1 Intorno al così detto Ripieno o Pleonasmo. 87
§ 2. Intorno alla così detta Sillessi. 88
TRATTATO DELLA COSTRUZIONE
Introduzione. 89
SEZIONE PRIMA
Dell'Ordine Naturale delle parole. 90
CAPO I. Ordine naturale delle parole nella Proposizione grammaticale. 91
CAPO II. Ordine naturale delle parole nella Proposizione Logica o Discorsiva. 92
Art. I. Dell'ordine naturale delle parole, che determinano il primo termine della Proposizione Logica. 93
§ 1. Costruzione delle determinazioni del Nome primo termine. ivi
§ 2. Costruzione delle determinazioni dell'Infinito primo termine. 95
§ 3. Costruzione delle parole, quando uil primo termine di una proposizone è rappresentato da un prenome simile a Egli, Questi, Ella ec. ivi
Art. II. Dell'ordine naturale, con cui si debbono disporre le determinazioni del verbo, parola media nella Proposizione. 96
§ 1. Costruzione delle determinazioni de' verbi astratti Essere e Fare. ivi
§ 2. Costruzione delle determinazioni de' verbi concreti. 97
Art. III. Costruzione delle determinazioni del secondo termine aggiuntivo, o d parola derivata in forma di aggiuntivo. ivi
§ 1. Costruzione delle determinazioni nelle comparazioni. ivi
§ 2. Costruzione delle deteriminazioni del participio. 98
Art. IV. Costruzione delle determinazioni del verbale di Modo e di Moto. 99
Art. V. Dell'Ordine naturale delle parole in certe proposizioni logiche, nelle quali concorrono le determinazioni delle determinazioni. 100
Art. VI. Costruzione delle determinazioni sotto il rapporto della Sintassi figurata. 102
Art. VII. Costruzione delle parole pel concorso di più specie di determinazioni per uno stesso determinabile. 103
CAPO III.
Alcune regole intorno alla pratica di costruire i periodi delle classiche scritture. 104
SEZIONE SECONDA
Intorno all'ordine artificiale delle parole
Capo unico. 109
TRATTATO DELLA PUNTEGGIATURA
Introduzione. 111
SEZIONE PRIMA
De' segni della Punteggiatura in Sintassi regolare. 113
CAPO PRIMO
Dell'uso della virgola, come segno Sintassico. ivi
CAPO SECONDO
Del Punto e virgole, come segno Sintassico. 117
CAPO TERZO
Dei due punti, come segno Sintassico. 119
CAPO IV.
Del punto fermo, come segno Sintassico. 120
SEZIONE SECONDA
Della Punteggiatura in Sintassi figurata
Capo unico. 121
Art. I. Omissione della virgola in parlar figurato. ivi
Art. II. Omissione del due punti in parlar figurato. 123
APPENDICE
Intorno al vantaggio, che la Costruzione può trarre dalla Punteggiatura. ivi
VOLUME 3
INDICE DELLE MATERIE
PREFAZIONE a' giovani studiosi. Pag. 3
TRATTATO PRIMO
INTORNO A' TRASLATI
INTRODUZIONE
De' traslati in genere
§ 1. Sulla falsa nozione de' Traslati. 7
§ 2. Vera nozione de' Traslati. 8
§ 3. I Traslati si adoperano sempre per bisogno e non per ornato. Il bisogno è dal lato della lingua o de' parlanti. distinzione delle idee nominate e innominate. 10
§ 4. Fondamento psicologico de' Traslati possibili e quindi le varie specie de' Traslati. 11
CAPO I. Della Metafora, ossia del Traslato di Similitudine. 14
§ 5. Della Similitudine fondamento della Metafora. ivi
§ 6. Differenza tra la Metafora, la Comparazione, e l'Allegoria. 15
§ 7. Vi sono Metafore generali, ossia comuni a tutte le lingue. 18
§ 8. Alcune Metafore sono particolari per la similitudine di obbjetti particolari. 19
§ 9. Vi sono metafore particolari per la particolare maniera di concepire la similitudine. 20
§ 10. Riguardi che deve avere lo scrittore nel formare le metafore in quanto a sè stesso. 22
§ 11. Riguardi che deve avere lo scrittore a' suoi lettori nel far le Metafore. 23
§ 12. Intorno al Metodo, che si deve tenere per intendere le metafore nelle scritture antiche e in generale de' tempi anteriori a chi legge. Questo Metodo è l'Etimologico e gioca a chi scrive pel buon uso della Metafora. 25
§ 13. Dell'Antifrasi, come Traslato, che si riduce alla Metafora. 29
CAPO II.
Della Metonimia come Traslato di Connessione Causale, e dell'Antonomasia Traslato di Connessione Sostanziale. 30
§ 14. Idea generale della Connessione tanto Sostanziale quanto Causale. ivi
ARTICOLO I.
§ 15. Della Metonimia in tutt'i suoi modi. 31
ARTICOLO II.
Dell'Antonomasia Traslato di Connessione Sostanziale. 33
§ 16. Intorno alla natura di questo traslato e parco uso, che dobbiamo farne. ivi
CAPO III.
§ 17. Della Sineddoche Traslato di Congiunzione. 35
CAPO IV.
Influenza della Metonimia e della Sineddoche nell'alterazione del significato primitivo dei vocali. Necessità del Motodo Etimologico. 37
ARTICOLO I.
§ 18. Intorno all'influenza della Metonimia. ivi
ARTICOLO II.
§ 19. Intorno all'influenza della Sineddoche nell'alterazione del significato primitivo de' vocaboli. 39
CAPO V.
§ 20. Corollario intorno alla maniera di far buon uso de' vocabolari, che abbiamo, quantunque difettosi per manco di principi filologici. 40
TRATTATO SECONDO
DELL'ELOCUZIONE
§ 21. Intorno a' difetti di questo Trattato, come s'insegna nelle scuole. 43
§ 22. Che cosa è dunque l'Elocuzione? Vera nozione e definizione di questo Trattato. 44
§ 23. Partizione del presente Trattato.
CAPO I.
§ 24. Intorno alla necessità di un criterio per giudicare quali parole sieno PURE e quali no. ivi
§ 25. L'Autorità degli scrittori di qualunque secolo, benché sia un argomento probabile di parità, non n'è un criterio assoluto. 48
§ 26. L'USO è un mezzo empirico di conoscere le parole che appartengono ad una lingua, ma non è criterio della purità delle stesse parole. 51
§ 27. Il criterio della purità delle parole è la RAGIONE, da tutti riconosciuta da niuno definita. 54
§ 28. Che cosa è la RAGIONE filologica, come CRITERIO di purità delle parole in una lingua?
§ 29. Intorno alla natura ed essenza della lingua italiana considerata in sè stessa. 57
§ 50. A determinare la natura della lingua italiana è uopo considerarla nella sua ATTUAZIONE e nelle sue POTENZE. 59
§ 31. La lingua italiana è dunque progressiva. Il PROGRESSO si compie PURIFICANDO ed INNOVANDO. Quindi parole NUOVE e parole ANTIQUATE. 61
§ 31. Come in ogni lingua, ancora nell'italiana, è uopo distinguere la lingua COLTA dalla POPOLARE, quella COMUNE e questa di DIALETTO. Contraddizione de' puristi. 63
§ 32. Concordia della RAGIONE coll'USO e con l'AUTORITA' in fatto di lingua. 65
§ 33. E' uopo distinguere in ogni lingua colta e popolare una lingua MISTA; cioè la lingua delle arti e de' mestieri, che comunemente si dice lingua TECNICA. 68
§ 34. Per non errare ne' giudizi di purità di parlare o scrivere si raccomanda il METODO ETIMOLOGICO. Quindi il filologo critico deve possedere la lingua greca e latina almeno. 70
§ 35. Metodo da inculcare a' giovanetti in fatto di critica, e scelta de' libri da leggere per formarsi l'attitudine a retto giudizio. Libri da Proscriversi. 72
§ 36. Se si debbono tenere in conto di parole le ONOMATOPEICHE di conio puramente italiano. 74
§ 37. Epilogo del presente Capo da servire per un quadro Sinottico delle materie contenutevi. 75
CAPO II.
Intorno alla proprietà de' Costrutti. 78
§ 38. Che cosa s'intende per PROPRIETA' di Costrutti? Partizione di questo Capo. ivi
Art. I. Intorno alla proprietà de' Costrutti italiani sotto il rapporto delle Sintassi. 80
§ 39. Si producono degli esempi di proprietà de' Costrutti sotto il rispetto della Sintassi regolare per dare un'idea generale della PROPRIETA' e IMPROPRIETA'. ivi
§ 40. Si producono alcuni esempi di proprietà di costrutti figurati italiani, inteso sempre della proprietà sotto il duplice rispetto della RAGIONE e dell'USO. 83
§ 41. Vi sono alcuni costrutti comuni a più lingue, e si possono dire proprietà comuni rispetto ad altre lingue. Ciò, che è comune a tutte, è obbjetto di grammatica universale. 86
§ 42. Improprietà di parlare e scrivere, che deriva dalla sinonimia relativa, ossia dall'ignoranza del significato di vocaboli. Si raccomanda il Metodo Etimologico. 88
ARTICOLO II.
§ 43. Intorno alla proprietà e improprietà de' costrutti sotto il rispetto de' traslati. 89
§ 44. Conchiusione de' due capi precedenti. Come si potrebbe accordare la scuola della RAGIONE filologica con la scuola EMPIRICA, che assume a criterio l'USO e l'AUTORITA'?. 93
CAPO III.
§ 45. Intorno all'Armonia. 95
ARTICOLO I.
Intorno all'Armonia semplice. 96
§ 46. In che consiste l'ARMONIA? Vizio opposto è la disarmonia. Due sono gli elementi dell'Armonia, l'Omogeneità e la Varietà de' suoni. Senza questa combinazione Monotonia e Cacofonia. ivi
§ 47. L'Armonia semplice risulta dalla giusta combinazione delle vocali e delle consonanti. Si divide in ritmica e metrica. 97
ARTICOLO II.
§ 48. Intorno all'Armonia IMITATIVA e dell'ONOMATOPEISMO. 99
CAPO IV.
Della Varietà. 101
§ 49. Che cosa è la VARIETA' in genere? Quale in ispecie rispetto ad una colta favella?. ivi
§ 50. Differenza dell'ARMONIA e della VARIETA', come pregi di colta favella, dalla PURITA' delle Parole e dalla PROPRIETA' de' Costrutti. 102
§ 51. Deduzioni dal S antecedente contro alcune teoriche de' puristi, sovversive della Purità e Proprietà. 103
§ 52. Come dunque si può variare il discorso senza affendere la purità e la proprietà delle parole e de' costrutti?. 106
CAPO V.
Della Chiarezza ed Energia di una colta favella. 108
§ 53. La Chiarezza è un dovere e non un pregio di colta favella. ivi
§ 54. Come dalla poca diligenza nella collocazione delle parole può derivare l'oscurità nell'orazione? Dicasi lo stesso dell'inesatta punteggiatura. 109
§ 55. Come dalla giudiziosa collocazione delle parole risulta quella qualità del discorso, che si dice ENERGIA?. 110
CAPO VI.
Intorno alla Precisione di una colta favella. 111
§ 56. Idea generale della Precisione, come pregio di una colta favella. ivi
AVVERTENZA. 113
TRATTATO TERZO
DEL PRIMO COMPORRE
INTRODUZIONE
§ 1. Come la Grammatica può trattare del Comporre? Che cosa è il Primo Comporre? Partizione del presente Trattato. 115
PARTE PRIMA
DEL PRIMO COMPORRE
§ 2. Dichiarazione della significazione etimologica della parola Comporre applicata alla quistione. 119
CAPO I.
§ 3. Intorno al TEMA di un periodo, e delle condizioni sotto le quali si deve proporre. 120
CAPO II.
Intorno all'Invenzione del Primo Comporre. 123
§ 4. In che consiste la Invenzione in questa pratica del Primo Comporre? La Invenzione non è la stessa cosa che la Finzione. ivi
CAPO III.
Delle Domande categoriche. 126
§ 5. Perché si chiamano Domande Categoriche? Le risposte sono categoriche e ipoteoriche. ivi
ARTICOLO I.
§ 6. Delle Domande Categoriche rispetto al Nome. ivi
ARTICOLO II.
§ 7. Delle Domande categoriche per le determinazioni de' verbi astratti. 12è
ARTICOLO III.
§ 8. Delle Domande categoriche per avere le determinazioni degli Aggiuntivi. 129
ARTICOLO IV.
§ 9. Delle Domande categoriche per avere le determinazioni del Verbale. 130
ARTICOLO V.
§ 10. Domande categoriche per le determinazioni de' verbi concreti. ivi
ARTCICOLO VI.
§ 11. Domande categoriche de' verbi concreti abbjettivi detti transitivi. 131
ARTICOLO VII.
§ 12. Domande categoriche per le determinazioni de' verbi concreti intransitivi. ivi
§ 13. Osservazione intorno a certe altre domande, che si vorrebbero categoriche. 132
CAPO IV.
Delle Risposte alle Domande Categoriche. ivi
§ 14. Le risposte altre sono analitiche, altre sintetiche, sotto il rispetto etimologico e sintassico. ivi
CAPO V.
Delle situazioni di chi ascolta in rapporto a chi parla. 135
§ 15. Che cosa bisogna intendere per Situazione di chi ascolta in rapporto a chi parla? Diverse situazioni. ivi
§ 16. Non tutte le risposte, che si possono fare con ogni Domanda categorica, si debbono adoperare nel comporre, ma dove più, dove meno, secondo le diverse situazioni degli ascoltanti e la natura del tema. ivi
CAPO VI.
Baggio di Quadri Sinottici delle Domande e delle Risposte Categoriche. 137
§ 17. Metodo pratico del Compositore per formarsi i quadri Sinottici. ivi
APPENDICE
Due Corollari dall'esposte teoriche. 144
§ 18. Primo Corollario - Vantaggio che si può trarre dalle domande categoriche nella disamina de' periodi altrui già formati. ivi
§ 19. Secondo Corollario intorno al modo di formare molti temi sopra un fatto da servire ad un primo tentativo empirico di un breve componimento. 145
PARTE SECONDA
INTORNO AL PERIODO
INTRODUZIONE
§ 20. Passaggio dalla prima alla seconda Parte - Idea generale del Periodo, Partizione. 147
CAPO I.
§ 21. Del Periodo considerato sotto il rapporto fonologico. Sue parti Protasi ed Apodosi. 148
CAPO II.
§ 22. Il Periodo considerato sotto il rapporto sintassico ha Membri e non Parti. In che differisce il Membro dall'Inciso?. 151
§ 23. Del Periodo legato unimembre, bimembre, trimembre e quadrimembre. 152
§ 24. Del Periodo sciolto o fuso o per incisi. 156