Lingua italiana

Come รจ nata Come si usa Come funziona

Autore:
Cavallini Bernacchi Emma | Cavallini Bernacchi Emma

Luogo:
Milano | Milano

Editore:
Fratelli Fabbri Editori | Fratelli Fabbri Editori

Anno: 1980

Tipo: Grammatica

Metalingua:
Italiano

Lingua oggetto:
Italiano

Consistenza: 399 p.

PARTE PRIMA

Le funzioni della lingua e le sue caratteristiche

Vuol portare alla scoperta della lingua come fenomeno comunicativo. Vengono analizzati i diversi “registri” linguistici c cioè il vario configurarsi dei messaggi linguistici in rapporto alle componenti che entrano in ogni situazione comunicativa: il destinatario del messaggio; il suo scopo; la circostanza comunicativa; l’argomento... Al di là delle varianti situazionali vengono poi prese in considerazione le lingue “speciali”: quella letteraria; quella scientifica; sportiva; burocratica; giornalistica; pubblicitaria... così che si pervenga alla scoperta dell’esistenza di più lingue italiane. E alla scoperta delle particolarità e della legittimità di ciascuna.

La lingua: a che cosa serve, come si usa (p. 10)

Esercizi

Tanti tipi di messaggi diversi (p. 11)

Esercizi

Una lingua per ogni occasione (p. 15)

Il destinatario della comunicazione (p. 16)

Esercizi

Lo scopo della comunicazione (p. 19)

Esercizi

La circostanza comunicativa (p. 23)

Esercizi

La comunicazione parlata e la comunicazione scritta (p. 27)

L’argomento della comunicazione (p. 28)

Esercizi

Tante lingue italiane (p. 32)

La lingua di tutti i giorni (p. 34)

Esercizi

La lingua letteraria (p. 39)

Esercizi

La lingua della pubblicità (p. 47)

Esercizi

La lingua dei giornali (p. 56)

I titoli di giornale

La lingua della politica

La lingua della cronaca

La lingua sportiva

Esercizi

Le lingue scientifiche e tecniche (p. 67)

Esercizi

La lingua burocratica (p. 76)

Esercizi

Conclusione: la correttezza linguistica (p. 78)  

PARTE SECONDA

Le trasformazioni della lingua italiana e la sua storia

Vuol portare alla scoperta della componente evolutiva e sociale della lingua: oggi come in passato. Partendo da un confronto di testi letterari di secoli diversi, viene preso in considerazione il problema delle origini dell’italiano. Si mostra poi via via e sempre appoggiandosi ad esempi concreti, come una lingua non nasca e non muoia, ma continuamente si evolva e si trasformi fino a diventare completamente diversa da sé, dalle sue origini. Il problema viene poi spostato al presente e si mostra come anche l’italiano di oggi subisca mutamenti e scambi continui, che ne proseguono la “storia”. In tal modo la lingua oggi parlata in Italia viene scoperta come un insieme di eredità e come un intreccio di lingue diverse.

Tante lingue italiane, nel tempo (p. 82)

Una lingua italiana per ogni secolo... (p. 83)

Prima dell'italiano scritto, l’italiano parlato (p. 92)

Esercizi

Italiano e latino: una lingua sola o due lingue diverse? (p. 94)

Tante lingue latine, nel tempo (p. 95)

Parole nuove dai vari popoli (p. 100)

Esercizi

Dal latino, lingue diverse (p. 101)

Esercizi

Lingue e dialetti (p. 104)

II fiorentino: da dialetto a lingua nazionale (p. 106)

Esercizi

Com’è cambiata la lingua latina (p. 109)

La storia delle parole: i cambiamenti di forma (p. 110)

Esercizi

La storia delle parole: i cambiamenti di significato (p. 113)

Esercizi

Le eredità dirette della lingua latina (p. 120)

Esercizi

La lingua italiana continua a cambiare (p. 121)

Esercizi

Lingua e dialetti (p. 123)

Esercizi

Gli scambi tra lingue (p. 124)

Esercizi

La lingua italiana: un intreccio di lingue diverse (p. 127)

Le parole come documento storico (p. 128)

Conclusione  (p. 129) 

PARTE TERZA

Il sistema linguistico

Vuol portare alla scoperta della dimensione sistematica della lingua, e al suo integrarsi con la dimensione storica. Vengono analizzate le “regole” fondanti del sistema linguistico, e cioè quelle che presiedono al suo essere articolato, combinatorio. In quest’analisi vengono tenute presenti anche le acquisizioni più recenti della linguistica: per cui, ad esempio, nell’analisi delle unità significative che compongono il sistema si scende al di sotto della parola, fino ai monemi. Viene inoltre evidenziata la caratteristica di economicità che deriva al sistema linguistico dal suo essere articolato: dal suo essere composto, cioè, da una serie di unità “crescenti” combinabili secondo norme diverse. In questo tipo d’analisi vengono recuperate e motivate anche alcune nozioni della grammatica tradizionale: quali, ad esempio, la suddivisione delle parole in primitive, derivate o alterate; o l’analisi delle coniugazioni verbali.

La lingua: aspetti che mutano, aspetti che restano (p. 132)

La frase: una somma di parole, una somma di significati (p. 133)

Esercizi

Una parola, diversi significati (p. 135)

Esercizi

Una frase, diversi significati (p. 137)

Esercizi

Dalla parola alla frase, dalla frase al discorso (p. 139)

La parola, una somma di unità: i monemi (p. 139)

Esercizi

Due tipi di monemi diversi: i lessemi e i morfemi (p. 142)

II genere dei nomi (p. 142)

Esercizi

II numero dei nomi (p. 147)

Esercizi

La persona, il tempo, il modo dei verbi (p. 150)

Esercizi

I monemi che modificano i significati (p. 157)

Esercizi

Le unità linguistiche prive di significato: i fonemi (p. 161)

Esercizi

Le unità della lingua e le regole di combinazione (p. 165)

Esercizi

Un’eccezione alle regole combinatorie: le frasi a significato globale (p. 169)

Esercizi

Oltre all’economia linguistica... la ridondanza linguistica (p. 172)

Esercizi

Conclusione (p. 175)

PARTE QUARTA

Significati e parole

Vuol offrire una visione sistematica del lessico. Si parte dalla considerazione del lessico come un tutto coeso, evidenziando i legami reciproci tra le parole. E si mostra come il significato dei termini non si definisca solo in rapporto alle "cose", ma anche in rapporto all’intero sistema lessicale. In questa visione sistematica del lessico vengono inquadrati anche alcuni fenomeni (quello dei sinonimi, degli omonimi, ecc.) su cui spesso ci si sofferma in modo isolato, e col fine eminentemente pratico di arricchire il vocabolario dei ragazzi.

PARTE QUINTA

Le classi di parole

Vuol presentare in modo critico il problema della classificazione linguistica. Si esamina, su vari settori, l’esigenza del "classificare" e si procede in una rapida storia delle classificazioni linguistiche. Lo scopo è quello di mostrare — evidenziandone i mutamenti — la relatività del fatto classificatorio. Al di là di queste considerazioni, si procede comunque ad un’illustrazione sistematica delle classificazioni tradizionali, mostrandone, dove è opportuno, la non totale coerenza.

L’esigenza di dare un ordine (p. 218)

La classe dei nomi (p. 221)

Esercizi

La classe degli aggettivi (p. 226)

Esercizi

La classe dei pronomi (p. 234)

Esercizi

La classe degli articoli (p. 239)

Esercizi

La classe dei verbi (p. 242)

Esercizi

La classe degli avverbi (p. 250)

Esercizi

La classe delle preposizioni e delle congiunzioni (p. 254)

Esercizi

Le esclamazioni (p. 260)

Conclusione (p. 261)

PARTE SESTA

Come si costruiscono le frasi e i discorsi

Vuol offrire un modello d’analisi degli enunciati il più possibile semplice e significativo. Partendo dall’analisi del periodo, si scende via via all’analisi della frase in sintagmi e in parole: appoggiandosi sempre a un tipo di schematizzazione che visualizza il più possibile le connessioni e le dipendenze linguistiche tra “parte” e “parte” e tra “parte” e “tutto”. Il modello finale è quello degli schemi ad albero, di matrice strutturalista: in quanto idoneo, appunto, ad evidenziare e a visualizzare, ai vari livelli articolatoti, i diversi tipi di connessioni linguistiche.

L’ordine delle idee e l’ordine delle frasi (p. 264)

Frasi indipendenti, dipendenti e coordinate (p. 264)

Esercizi

La caratteristica delle coordinate (p. 271)

Come variare i legami tra frasi (p. 275)

Esercizi

I diversi “valori” delle frasi dipendenti (p. 279)

Le causali

Le finali

Le temporali

Le concessive

Le condizionali

Altri tipi di frasi dipendenti

Esercizi

La frase minima: soggetto e predicato (p. 289)

Esercizi

Le “espansioni” del soggetto: il gruppo nominale (p. 292)

Esercizi

Le “espansioni” del predicato: il gruppo verbale (p. 297)

Esercizi

La frase: gruppo nominale + gruppo verbale (p. 302)

Esercizi

Una frase dipendente che diventa... un’espansione (p. 305)

Esercizi

Un nuovo modo di rappresentare le frasi: gli schemi ad albero (p. 308)

Esercizi

Conclusione (p. 314)

PARTE SETTIMA

Alcuni confronti tra lingue

Vuol portare alla comprensione della relatività di certe norme linguistiche, e vuol porre il problema dei rapporti tra lingua e cultura. Si mostra come ogni lingua abbia parole diverse, che definiscono concetti diversi. E come ogni lingua si regge su strutture diverse: il tutto partendo da esempi molto semplici, facilmente comprensibili per i ragazzi. II discorso viene poi esteso dal confronto tra lingue, al discorso tra lingua nazionale e dialetti.

PARTE OTTAVA

Oltre la lingua... tanti modi di comunicare diversi

Vuol inquadrare il fenomeno lingua all’interno del più generale fenomeno comunicativo, di cui essa non è che una realizzazione particolare. Si distingue tra comunicazione e passaggio d’informazione: si prendono quindi in considerazione anche le “comunicazioni” naturali, in cui l’emittente non è dotato di intenzionalità. Si esaminano rapidamente le caratteristiche delle comunicazioni animali, e si prendono poi in considerazione i diversi linguaggi usati dall’uomo. Si discute la funzionalità dei vari linguaggi alle diverse situazioni comunicative, e si propongono alcune classificazioni dei segni. Si discutono quindi in dettaglio le caratteristiche fondanti dei segni (arbitrarietà e convenzionalità) e si valutano queste stesse caratteristiche nei confronti dei segni linguistici. Partendo da tutte queste considerazioni, si procede a un confronto tra lingua e linguaggi, e si evidenziano quelle caratteristiche linguistiche che fanno della lingua lo strumento comunicativo più “potente”: quello in grado di “dire ogni cosa”.

Oltre la lingua... (p. 334)

Tanti modi di comunicare diversi (p. 335)

Solo la lingua può dire ogni cosa... e in più modi diversi (p. 338)

Esercizi

Perché la lingua può dire ogni cosa: la combinazione delle unità (p. 342)

Esercizi

Perché la lingua può dire ogni cosa: i molti significati delle parole (p. 345)

Esercizi

Le parole sono segni che non assomigliano alle cose (p. 347)

Esercizi

I significati delle parole sono il risultato di un accordo tra gli uomini (p. 351)

Esercizi

I “vantaggi” della lingua (p. 355)

Dalla lingua parlata... alla lingua scritta (p. 356)

Esercizi

Tanti alfabeti diversi (p. 359)

Esercizi

II linguaggio degli animali (p. 362)

Conclusione (p. 366)

Esercizi di ricapitolazione (p. 369)

Compilatore: Camilla Russo

Promotori del progetto

Unistrasi Unimi Unipi Unitus

Partner

Unistrasi Unimi