Della lingua nobile d'Italia e del modo di leggiadramente scrivere in essa, non che di perfettamente parlare (I)

Autore:
Niccolò Amenta | Amenta Niccolò

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Indice

EMINENTISS.MO, E REVERENDISS.MO SIGNORE [p. I]

INDICE [p. X]

VITA DI NICCOLO' AMENTA [p. XIII]

 

LIBRO PRIMO. Della Lingua in generale

CAP. I. Qual sia l'intenzion dell'Autore (p. 1)

CAP. II. Che cosa sia Lingua, ed in qual maniera si possa d'essa trar regole. (p. 2)

CAP. III. Perche la Lingua non s'è detta Toscana, Fiorentina, o Volgare, ma nobile d'Italia. (p. 5)

CAP. IV. Come l'italiana Lingua nacque, crebbe, scapitò, e risurse. (p. 8)

CAP. V. Se la Lingua Italiana abbia bisogno della Latina. (p. 9)

CAP. VI. Se la Lingua debba appararsi dal popolo, o pur da gli Scrittori. (p. 9)

CAP. VII. Da qual Popolo, e da quali Scrittori debba apprendersi la Lingua. (p. 13)

CAP. VIII. Qual sia il fin della lingua. (p. 14)

 

LIBRO SECONDO. Delle Lettere

CAP. I. Che cosa sia Lettera. (p. 15)

CAP. II. Se a' segni delle Lettere debba darsi l'articolo del maschio, o quel della femmina. (p. 16)

CAP. III. Del numero delle Lettere. (p. 17)

CAP. IV. Della H. (p. 18)

CAP. V. Del Q. (p. 22)

CAP. VI. Del modo di profferir le lettere, e di scriverle. (p. 23)

CAP. VII. Delle Lettere Vocali. (p. 24)

CAP. VIII. De' suoni delle Vocali, e principalmente di quei della E, e dell'O. (p. 24)

CAP. IX. Se l'E chiusa faccia nelle voci perfetta rima coll'aperta; e così l'O chiuso coll'aperto; E d'altre rime, che da alcuni diconsi impropie. (p. 39)

CAP. X. Delle Consonanti. (p. 41)

CAP. XI. De' diversi suoni del C, e del G. (p. 42)

CAP. XII. De' due suoni del Ch, e del Gh. (p. 44)

CAP. XIII. De' suoni del Gl. (p. 46)

CAP. XIV. Del Gn. (p. 48)

CAP. XV. Del modo di scriver l'I appresso al Ch, al Gh, al Gl, ed al Gn; e di molte cose intorno all'Ortografia dell'I. (p. 49)

CAP. XVI. Se l'I, e l'U posson' esser vere consonanti. (p. 54)

CAP. XVII. Della S, e de' suoi suoni. (p. 55)

CAP. XVIII. Del Z, e de' suoi suoni. (p. 56)

CAP. XIX. Del mutarsi che fan le lettere, una in un'altra. (p. 64)

    $. I. Dell'affinità che han fra loro le vocali; e prima di quella che ha l'A colla E. (p. 64)

    $. II. Di quella che ha l'A, coll'I. (p. 72)

    $. III. Della parentela che tien la A, coll'O. (p. 75)

    $. IV. Dell'Attegnenza che tien la A coll'V. (p. 83)

    $. V. Di quella che tien la E coll'I. (p. 83)

    $. VI. Della Parentela che tien la E coll'O. (p. 102)

    $. VII. Dell'amistà, che tien la E coll'V. (p. 107)

    $. VIII. Di quella, che ha l'I coll'O. (p. 108)

    $. IX. Della Parentela che ha l'I coll'V. (p. 112)

    $. X. Del cambiarsi che fa l'O coll'V. (p. 114)

    $. XI. Del mutar che fassi de' Dittonghi in una sola vocale. (p. 132)

    $. XII. Della Parentela che han le Consonanti con altre lettere, e primieramente di quella del B. (p. 134)

    $. XIII. Della Parentela del C con altre lettere. (p. 140)

    $. XIV. Dell'attegnenza che ha il D con altre lettere. (p. 155)

    $. XV. Della Parentela del F. (p. 163)

    $. XVI. Della Parentela del G con altre lettere. (p. 167)

    $. XVII. Dell'Affinità della H con altre lettere. (p. 175)

    $. XVIII. Di quella dell'I consonante. (p. 176)

    $. XIX. Della Parentela della L. (p. 181)

    $. XX. Delle parentele della M. (p. 192)

    $. XXI. Di quella della N. (p. 193)

    $. XXII. Delle Parentele del P. (p. 198)

    $. XXIII. Del Q. (p. 200).

    $. XXIV. Delle parentele della R. (p. 201)

    $. XXV. Delle parentele della S. (p. 202)

    $. XXVI. Delle Affinità del T. (p. 209)

    $. XXVII. Delle parentele dell'V consonante, e della Z. (p. 210)

    $. XXVIII. Delle Parentele d'alcune lettere accompagnate, con altre lettere altresi unite. (p. 210)

CAP. XX. Di quali parole la prima lettera debba scriversi Majuscola. (p. 210)

 

LIBRO TERZO. Delle Sillabe.

CAP. I. Che cosa sia Sillaba; e di quante e quali lettere si componga. (p. 224)

    $. I. Di quelle Consonanti, che possono stare avanti alla Vocale nelle Sillabe. (p. 226)

    $. II. Delle Consonanti nella fin delle Sillabe. (p. 227)

CAP. II. Come ben si divida la parola nelle sue sillabe. (p. 228)

    $. I. Come si dividano i numeri. (p. 235)

    $. II. Delle divisioni, che possono aver le parole, una dall'altra. (p. 236)

 

LIBRO QUARTO. Del Dittongo.

CAP. I. Che cosa sia Dittongo. (p. 238)

CAP. II. Quante sorti di Dittongi abbiamo. (p. 239)

    $. I. D'un'altra division del Dittongo. (p. 240)

CAP. III. De' Dittongi inutili, e de' viziosi. (p. 241)

CAP. IV. Della licenza de' Poeti intorno a' Dittongi. (p. 242)

CAP. V. De' Trittongi, e de' Quadrittongi. (p. 247)

 

LIBRO QUINTO. Dell'Accento.

CAP. I. Che cosa sia Accento nella nostra lingua; ed in quante maniere da noi si conosca. (p. 248)

CAP. II. Del titolo, o punto che suole stare sopra l'I, e si muta nel segno dell'Accento. (p. 255)

CAP. III. Se sopra le Majuscole debba porsi alcun segno. (p. 256)

CAP. IV. D'Alcuni altri segni, che qualche Gramatico Toscano chiamò Accenti. (p. 256)

 

LIBRO SESTO. Dell'Apostrofo. (p. 258)

CAP. I. Se debba usarsi l'Apostrofo; della sua figura; e diffinizione. (p. 258)

CAP. II. Come ben s'adoperi l'Apostrofo. (p. 260)

CAP. III. Come ben si collochi l'Apostrofo. (p. 263)

 

INDICE Delle Cose piu considerabili nella presente Opera contenute. 

INDICE Delle Voci, che s'avvertiscono nella presente Opera doversi rifiutare: o perche già siansi rendute antiche; o perche non iscritte con buona Ortografia; o perche vi sian delle migliori da usare. 

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