L’Accademia della Crusca, la sua Biblioteca e le sue grammatiche - Dalila Bachis

L’Accademia della Crusca, la sua Biblioteca e le sue grammatiche 

di Dalila Bachis

 

In questo testo si parla brevemente dell’Accademia della Crusca, della sua Biblioteca, dei suoi Scaffali digitali (di cui il progetto GeoStoGrammIt fa parte), e del suo progetto La Fabbrica dell’italiano, una banca dati dedicata ai dizionari e alle grammatiche dell’italiano.

L’Accademia della Crusca 

L’Accademia della Crusca si trova a Firenze, nella Villa Medicea di Castello - la Villa per la quale Botticelli dipinse La Nascita di Venere e La Primavera, più tardi trasferiti agli Uffizi - al confine tra il comune di Firenze e quello di Sesto Fiorentino.

 

Villa Medicea di Castello (foto di George Tatge, Regione Toscana)
(immagine tratta dal sito dell’Accademia della Crusca)

L’Accademia della Crusca è stata fondata alla fine del Cinquecento (precisamente tra il 1582 e il 1583), ed è a tutt’oggi molto attiva. Ha dunque una storia secolare (ha interrotto le attività soltanto in un breve periodo, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento) e continuativa. Continuativa non tanto perché le attività che porta avanti siano rimaste le stesse; per dirne una, l’impresa più grandiosa a cui è stata associata l’Accademia per secoli, quella del Vocabolario, in realtà si è interrotta dal 1923. La continuità riguarda piuttosto gli intenti dell’istituzione, ovvero la valorizzazione della lingua italiana e lo studio dei testi, naturalmente secondo gli strumenti e la sensibilità delle diverse epoche in cui ha operato.

Le attività della Crusca oggi

Attualmente, l’Accademia ha come principale obiettivo quello di sostenere l'attività scientifica nell’àmbito della linguistica e della filologia italiana. Lo fa in collaborazione con altre istituzioni, italiane e non, in particolare con le Università e altri centri di ricerca. È inoltre in costante contatto con le principali istituzioni affini di altri Paesi, con le istituzioni governative italiane e dell'UE per una politica a sostegno del plurilinguismo in Europa. 

Alle finalità prettamente accademiche si affiancano quelle divulgative e formative. La Crusca, infatti, si impegna nel diffondere nella società italiana la conoscenza storica della nostra lingua e la consapevolezza critica della sua evoluzione attuale: per farlo, due importanti strumenti di cui si serve sono la Consulenza linguistica e Crusca scuola.

Un po’ di storia: la Crusca e il suo Vocabolario

L'Accademia della Crusca nasce a Firenze tra il 1582 e il 1583, per iniziativa di cinque letterati fiorentini: Giovan Battista Deti, Anton Francesco Grazzini, Bernardo Canigiani, Bernardo Zanchini, Bastiano de' Rossi. A questi si aggiunge da subito Lionardo Salviati, ideatore di un vero programma culturale e di codificazione della lingua. Le loro riunioni erano chiamate scherzosamente "cruscate", parola da cui deriva il nome dell’istituzione, poi reinterpretata in riferimento alla separazione tra crusca e farina: la metafora si riferisce al lavoro di ripulitura della lingua. Il motto scelto per la Crusca è il verso petrarchesco “Il più bel fior ne coglie”.

(immagine tratta dal sito dell’Accademia della Crusca)

Storicamente, buona parte dell’attività dell’Accademia è stata dedicata al Vocabolario, che ha avuto quattro edizioni: le prime tre hanno visto la luce nel corso del Seicento (1612, 1623, 1691), mentre la quarta è settecentesca (1729-1738). A queste se ne aggiunge una incompleta, cominciata nel 1863 e interrotta nel 1923 alla voce ozono. L’opera lessicografica della Crusca ha dato un contributo decisivo all'identificazione e alla diffusione della lingua italiana e ha fornito l'esempio ai grandi lessici delle lingue francese, spagnola, tedesca e inglese.

Il Vocabolario degli Accademici della Crusca è un vocabolario storico, che inserisce le voci in base al loro utilizzo letterario, non in base alla lingua dell’uso: perciò è diverso dai vocabolari dell’uso moderno, anche se questi ultimi hanno come riferimento e come più illustre antenato proprio il Vocabolario degli Accademici della Crusca. Grazie al progetto Lessicografia della Crusca in rete (si veda più avanti il paragrafo Scaffali digitali) è possibile consultare e interrogare le prime quattro edizioni del Vocabolario in forma integrale e la quinta per immagini.

Il modello linguistico del Vocabolario era quello degli autori toscani del Trecento: Dante, Petrarca e Boccaccio in primis; ma non solo. Questi autori vengono chiamati “citati”, proprio perché sono citati, appunto, nelle edizioni dell’opera. I testi di lingua utilizzati per gli spogli sono conservati nella Biblioteca dell’Accademia della Crusca, che è un punto di riferimento imprescindibile per l’attività dell’Istituzione ed è anche l’unica in Italia specializzata in Linguistica italiana e Linguistica generale.

La Biblioteca

La Biblioteca dell’Accademia della Crusca è composta da un’ampia raccolta di testi classici e da una ricchissima sezione di dizionari, di grammatiche e di riviste italiane e straniere. Questo patrimonio si è formato fin dai primi anni di vita della Crusca: nelle diverse sedi occupate nel corso dei secoli il fondo librario è stato concepito dagli accademici come uno strumento necessario per i loro studi, in particolare per le due principali attività dell’istituzione: quella filologica e quella lessicografica. Ancora oggi la Biblioteca fornisce gran parte del materiale necessario per le attività svolte dall’Accademia della Crusca, che ruotano intorno alla lessicografia, alla filologia, alla grammatica; anche il servizio di Consulenza linguistica, per esempio, si serve del materiale presente in Biblioteca.

La prima raccolta significativa sono i manoscritti sui quali gli accademici lavorarono fino alla pubblicazione, nel 1595, della Divina commedia di Dante Alighieri nobile fiorentino ridotta a miglior lezione. La nascita istituzionale della Biblioteca accademica risale però solo al secondo decennio dell’Ottocento, con la creazione della figura dell’accademico bibliotecario. A quell’epoca, non tutte le opere contenute nella Biblioteca erano attinenti agli interessi della Crusca: l’accademico bibliotecario di allora, in una sua relazione del 1818, denuncia l’assenza delle opere grammaticali e lessicografiche che servirebbero all’Accademia. Nel giro di un secolo, però, la situazione cambia completamente: nei primi anni Venti del Novecento il nuovo accademico bibliotecario scrive che la Biblioteca dell’Accademia comprende la raccolta quasi completa degli autori citati nel Vocabolario, oltre a numerosi vocabolari, enciclopedie e altre opere lessicografiche.

L’impianto attuale della Biblioteca risale agli anni Sessanta del Novecento, quando l’Accademia la organizzò in sezioni e la dotò di un nuovo catalogo, per renderla strumento adeguato alle attività dell’istituzione.

Negli anni più recenti la vita della Biblioteca si è arricchita costantemente, anche grazie alla donazione di fondi linguistici o letterari (il più recente è il Fondo Adelia Noferi), dall’automazione di tutti i servizi e dalla creazione di diverse banche dati digitali, che conservano e valorizzano il patrimonio librario della Crusca.

Alla Biblioteca è dedicata anche un’infografica.

(immagine tratta dal sito dell’Accademia della Crusca)

Scaffali digitali

Gli Scaffali digitali costituiscono la raccolta di tutti gli archivi, banche dati, repertori dedicati alla valorizzazione del patrimonio librario e archivistico dell'Accademia, realizzati nel corso degli anni grazie a singoli progetti strategici.

Uno di questi è il già citato Lessicografia della Crusca in Rete, un progetto del 2004 con cui l’Accademia della Crusca pubblica sul web il contenuto delle cinque edizioni del Vocabolario.

 

Questa versione informatizzata permette l'interrogazione sistematica e rapida di ogni edizione del Vocabolario (definizioni, esempi, parole greche e latine, forestierismi, locuzioni, proverbi, parole dell'uso vivo, fonti) ma anche di confrontare costantemente le diverse edizioni. Ad esempio, si veda la voce occhiale nella prima edizione (rimasta invariata nella seconda):

Si osservi invece cosa accade nella terza edizione: gli evidenti cambiamenti e aggiunte sono dovuti al lavoro di Galileo Galilei, che infatti fa parte dei “citati” del Vocabolario (Galileo fu anche accademico della Crusca, nominato nel 1605):

Anche il nostro archivio, GeoStoGrammIt, è confluito all’interno degli Scaffali digitali dell’Accademia della Crusca.

La Fabbrica dell’italiano: Cinque secoli di grammatiche

La prima banca dati della Biblioteca dell’Accademia della Crusca risale al 2001 ed è La Fabbrica dell’italiano. Si tratta di un archivio digitale consultabile in rete, costituito a partire dal patrimonio bibliotecario e archivistico conservato nell’Accademia della Crusca. Tra le altre cose, al suo interno si trovano la banca dati degli oltre duemila dizionari e quella, parallela, delle quasi quattrocento grammatiche, chiamata Cinque secoli di grammatiche.

Cinque secoli di grammatiche, la cui responsabile scientifica è Nicoletta Maraschio, riguarda 376 delle opere grammaticali conservate nella sezione Grammatiche (GRAM.) della Biblioteca dell'Accademia della Crusca (aggiornata al 31 luglio 2001). GRAM., al pari delle altre sezioni, è descritta all’interno della Carta delle collezioni della Biblioteca.

L’archivio digitale contiene grammatiche scritte in italiano, in lingue straniere, in latino che hanno per oggetto la lingua italiana e le varietà dialettali italiane, oltre a grammatiche di lingue straniere o classiche scritte in italiano o in lingue straniere che hanno come oggetto lingue diverse dall'italiano.

Di ogni opera è stata compilata la scheda bibliografica, accompagnata dalla digitalizzazione di alcune pagine: immagini dei frontespizi, delle pagine introduttive, degli indici e degli imprimatur. L’obiettivo è quello di offrire a studiose e studiosi la possibilità di una prima diretta apertura sulle opere grammaticali possedute dalla Biblioteca. Alle grammatiche italiane più antiche, quelle edite nei secoli XVI e XVII, è stato dedicato un corpus di approfondimento. Per ogni autore è disponibile una scheda biografica dotata di bibliografia; vengono poi indicate le varie edizioni della grammatica, di cui è possibile vedere alcune immagini e una parziale trascrizione.

Si veda l’esempio di Pietro Bembo:

e delle sue Prose:

Accanto a Bembo, all’interno del corpus di approfondimento trovano posto Giovanni Francesco Fortunio, Gian Giorgio Trissino, Benedetto Buommattei e altri autori antichi. 

Nella banca dati si trovano dunque le più importanti opere grammaticali della storia della nostra lingua, comprese quelle che a partire dal 1988 innescarono un circolo virtuoso nella grammaticografia scientifica (con riedizioni, nuove pubblicazioni, convegni, seminari ecc.) di cui beneficiarono in parte anche le grammatiche didattiche, sia quelle scolastiche sia le grammatiche: la Grande grammatica italiana di consultazione curata da Lorenzo Renzi, Giampaolo Salvi e Anna Cardinaletti, la Grammatik der Italienischen Sprache di  Christoph Schwarze e la Grammatica italiana di Luca Serianni.

All’interno della banca dati trovano spazio anche alcune delle principali grammatiche di italiano per stranieri, come tre edizioni della Grammaire italienne élémentaire et raisonnée di Giosafatte Biagioli (1812, 1814, 1827) e la Nuova grammatica italiana per stranieri di Giovanni Battaglia (1971).

aprile 2023

Per saperne di più

Caterina Canneti, Alla scoperta dell’Accademia della Crusca, Certaldo, Federighi Editori, 2022.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell’Accademia della Crusca. Storia e documenti, Firenze - Manziana, Accademia della Crusca - Vecchiarelli, 2015.

Giuseppe Patota, Lezioni di italiano, Bologna, il Mulino, 2022.

https://accademiadellacrusca.it/

https://biblio.accademiadellacrusca.org/

 

Promotori del progetto

Unistrasi Unimi Unipi Unitus

Partner

Unistrasi Unimi