L’autore, Mehmed Esrār (ca. 1748–1796), noto con lo pseudonimo Esrār Dede, fu poeta mevlevi del XVIII secolo e discepolo di Şeyh G̱ālib nella confraternita dei dervisci rotanti di Galata.
Luġāt-i Ṭalyān è un’opera incompiuta, redatta in turco-ottomano con grafia unica e attribuibile agli ultimi anni di vita dell’autore, probabilmente interrotta dalla sua morte nel 1796.
La struttura comprende: una premessa, un’introduzione dedicata alla grafia, fonetica e morfologia dell'italiano e del latino, tre sezioni propedeutiche (numeri, cifre, mesi e giorni), e l’avvio di un vocabolario italiano–turco che si arresta alla voce balia.
L'opera si tratta della prima grammatica di italiano per turcofoni finora nota, avente il turco-ottomano come metalingua, e costituisce una fonte, finora rimasta inedita, per la storia dei contatti linguistici tra italiano e turco.
Nota all'edizione digitale:
Luġāt-i Ṭalyān, interamente in alfabeto arabo e con il turco-ottomano come metalingua, è stato reso accessibile mediante un’edizione tradotta in italiano. Per le forme ottomane si è adottata la trascrizione scientifica in alfabeto latino comunemente usata negli studi ottomanistici (Tulum 2014; Öztekten 2018). Le forme italiane, trascritte da Esrār Dede in grafia araba, sono riportate su quattro livelli: 1) originale in grafia araba; 2) traslitterazione grafematica tra parentesi angolate; 3) trascrizione interpretativa in grafia italiana (= forma); 4) corrispondenza in italiano moderno («forma»).