Edizione critica a cura di Ilaria Bonomi
Autore:
Pierfrancesco Giambullari | Giambullari Pierfrancesco
Luogo:
Firenze | Firenze
Editore:
Accademia della Crusca | Accademia della Crusca
Anno: 1546 - edizione moderna: 1986
Tipo: Grammatica
Scheda Prima Edizione:
Metalingua:
Italiano
Lingua oggetto:
Italiano
Sistema di scrittura:
Latino
Consistenza: 354
Regole della Lingua Fiorentina, Edizione critica a cura di Ilaria Bonomi, Firenze, presso l’Accademia, 1986
Introduzione, p. IX
Notizia bio-bibliografica, p. XI
I testimoni della tradizione e le vicende del testo, p. XIX
La grammatica: struttura, norma, fortuna, p. XXXV
Nota sulla grafia, p. LIII
Nota al testo, p. LXVII
Regole della lingua fiorentina, p. 1
A lo Illustrissimo et Eccellentissimo Principe, p. 3
Pierfrancesco Giambullari, al lettore benigno, salute, p. 5
LIBRO PRIMO DELLE REGOLE DELLA LINGUA FIORENTINA DI MESSER PIERFRANCESCO GIAMBULLARI, p. 7
DIVISIONE DELLE LETTERE, p. 8
DE’ DITTONGI, p. 10
DE LE SILLABE, p. 10
DE LE PAROLE, p. 12
DE ’L PARLARE, p. 13
DE LE PARTI DEL PARLARE, p. 14
DE ’L NOME, p. 15
DE ’L PRONOME, p. 22
DE LO ARTICOLO, p. 25
DE ’L VERBO, p. 28
DE ’L PARTICIPIO, p. 65
LIBRO SECONDO, p. 67
DE LE PREPOSIZIONI, p. 67
DE LO ADVERBIO, p. 90
DE LO INFRAMMESSO, p. 94
DE LA LEGATURA, p. 96
LIBRO TERZO, p. 99
DE LA COSTRUZZIONE, p. 99
DIVISIONE DELLA COSTRUZZIONE, p. 100
DE LA CONCORDANZA, p. 102
DE LI ACCIDENTI DELLA COSTRUZZIONE, p. 103
DE ’L CASO, p. 103
DE LE REGOLE GENERALI, p. 105
DE LE QUATTRO CONCORDANZE, p. 106
DE’ MODI DELLE CONCORDANZE, p. 107
DE LA COSTRUZZIONE TRANSITIVA, p. 112
COSTRUZZIONE DEGLI APPELLATIVI, NELLA TRANSITIVA, p. 113
PASSAGGIO DELLI AMBIGUI, p. 114
PASSAGGIO DE’ VERBALI, p. 115
PASSAGGIO DELLI AGGHIETTIVI, p. 115
COSTRUZZIONE DELLI INFINITI, p. 116
COSTRUZZIONE DE’ PARTICULARI, p. 118
PASSAGGIO DE’ SUPERLATIVI, p. 119
PASSAGGIO DE’ NUMERALI, p. 119
DISPONIMENTO DE’ NUMERALI, p. 120
PASSAGGIO DE’ VERBALI ET PARTICIPIJ, p. 121
PASSAGGIO A ’L GENITIVO, p. 121
PASSAGGIO A ’L DATIVO, p. 122
PASSAGGIO A LO ACCUSATIVO, p. 122
PASSAGGIO A LO ABLATIVO, p. 123
COSTRUZZIONE DE’ COMPARATIVI, p. 124
DE LA COSTRUZZIONE DE’ PRONOMI, p. 125
DE ’L RITORNO DE’ PRONOMI, p. 127
PASSAGGIO DELLA TERZA PERSONA, p. 128
COSTRUZZIONE DI TRE PERSONE TERZE INSIEME, p. 129
PASSAGGIO DELLE PERSONE, p. 129
LIBRO QUARTO, p. 133
DE LA COSTRUZZIONE DE’ VERBI, p. 133
DE’ VERBI TRANSITIVI, p. 134
DE’ PRIMI TRANSITIVI, p. 135
DE’ SECONDI TRANSITIVI, P. 138
DE’ TERZI TRANSITIVI, p. 141
DE LA COSTRUZZIONE DE’ VERBI INTRANSITIVI, p. 142
DE’ VERBI ASSOLUTI, p. 143
DE’ VERBI ASSOLUTI, DI PASSIONE, p. 143
DE GLI INTRANSITIVI DELLA AZZIONE, p. 145
DE LA COSTRUZZIONE DELLI IMPERSONALI, p. 148
COSTRUZZIONI GENERALI DE’ VERBI, p. 149
DE’ VERBI DI VARIA COSTRUZZIONE, p. 150
LIBRO QUINTO, p. 173
DE LA COSTRUZZIONE DELLE PARTI CONSIGNIFICATIVE, p. 173
DE LE PREPOSIZIONI, p. 173
DE LA COSTRUZZIONE DEGLI ADVERBII, p. 189
DE LA COSTRUZZIONE DELLO INFRAMMESSO, p. 191
DE LA COSTRUZZIONE DELLA LEGATURA, p. 192
DE’ PUNTI p. 196
LIBRO SESTO, p. 199
DE LA COSTRUZZIONE FIGURATA, p. 199
DE LO SCAMBIO DEL NOME, p. 201
DE LO SCAMBIO DEL PRONOME, p. 206
DE ’L CHE, p. 209
DE LO SCAMBIO DELLO ARTICOLO, p. 212
DE LO SCAMBIO DEL VERBO, p. 213
DE LO SCAMBIO DELLO ADVERBIO, p. 215
DE LO SCAMBUO DELLE PREPOSIZIONI, p. 229
DE LO SCAMBIO DELLA LEGATURA, p. 233
DE’ SEI ACCIDENTI DELLO SCAMBIO, p. 234
DE LO SCAMBIO DEL CASO, p. 235
DE LO SCAMBIO DEL GENERE, p. 235
DE LO SCAMBIO DEL NUMERO, p. 236
DE LO SCAMBIO DEL MODO, p. 237
DE LO SCAMBIO DEL TEMPO, p. 239
LIBRO SETTIMO, p. 243
DE LE FIGURE, p. 243
DE LE FIGURE DELLA PAROLA, p. 244
DE LE FIGURE DELLA COSTRUZZIONE, p. 248
DE LA COSTRUZZIONE VIRTUOSA, p. 258
LIBRO OTTAVO, p. 285
DE LE FIGURE DELLA SENTENZIA, p. 285
Glossario, p. 321
Indice delle voci e degli argomenti, p. 325
Indice delle voci latine, p. 337
Indice delle voci greche, p. 341
Indice dei nomi, p. 345
Tavola delle abbreviazioni, p. 349
A lo Illustrissimo et Eccellentissimo Principe, il Signor Don Francesco de’ Medici, Primogenito del Signor Duca di Firenze, Signor Suo Osservandissimo.
Se bene la celebrata sentenzia greca, Vivi; sì, che niuno il sappia; et la pessima u∫anza ancora delle persone maligne del secol nostro, che senza far cosa alcuna, bia∫iman sempre, ciò che esce in luce; Illustrissimo, ed Eccellentissimo Principe, mi potevano assai giustamente spaventare et tor da lo scrivere, ogni minima et leggier cosa, non che le Regole della Gramatica fiorentina: il di∫io nondimeno ardentissimo di giovare in quel ch’io poteva; se non a’ nostri mede∫imi, che di me non hanno bi∫ogno; a’ forestieri almanco, ed a’ giovanetti che bramano di saper regolatamente parlare et scrivere, questa dolcissima lingua nostra, tanto onorata et pregiata, non solamente in Italia tutta; ma | in tutte le regali et prime corti della Europa; mi ha stimolato ed acceso l’animo in così fatta maniera, che posto da parte qualsivoglia rispetto, mi sono assicurato pur finalmente a mettere insieme, sotto nome et forma di Regole, quanto io ho saputo ritrarre de ’l vero u∫o degli antichi buoni scrittori, et de’ miglior moderni che abbiamo; et quello stesso così raccolto, pre∫entar poi a Vostra Eccellenzia. Parendomi che giustamente a llei sola si convenisse; non solo per uscir da me, che da’ miei primi giovinili anni, essendo et creato ed indirizzato a le lettere dalla Illustrissima Casa de’ Medici, ne’ servizij di quella sono invecchiato: ma per trattare ancora di materia che principalmente si aspetta a la onorata Sua Accademia Fiorentina. La quale per avere avuto il più vero principio suo, quello stesso giorno felice, che fu il primo a Vostra Eccellenzia; debbe depender sempre da quella: et a quella pre∫entar sempre, tutti i frutti de’ suoi figliuoli. Tra i quali (se ben forse immeritamente) ritrovandomi io esser uno; le pre∫ento questo mio parto. Supplicandole che ricompensando la bassezza che apparisce in questo nome di Regole | della Gramatica fiorentina, con il bi∫ogno che ne hanno gli amatori della lingua sua; con la comodità che ne verrà loro; et con lo onore, che ampliandosi quella, maggiormente se ne può et debbe aspettare: le piaccia, oltra lo accettarlo con quella benignità, che da la generosità del suo Illustrissimo sangue le viene; et come la prima, od almeno de le prime cose a llei dedicata; le piaccia dico, lasciarmi bia∫imar tanto di tale impresa, quanto furono già bia∫imati per simil cosa Varrone et Ce∫are. Lo e∫emplo de’ quali, così credo io che mi debbia render sicuro, da ’l carico di aver tolto suggetto basso: come da ogni maledico detrattore, la autorità di Vostra Eccellenzia. Alla quale fedelissimo et devoto servo, umilmente bacio la mano.
Di Vostra Eccellenzia Illustrissima
Devotissimo Servitore
Pierfrancesco Giambullari
Pierfrancesco Giambullari, al lettore benigno, salute.
Non ti sia maraviglia alcuna, amico lettore, se qua∫i in tutta questa operetta, riconoscerai, l’ordine, i concetti, et le parole del dottissimo Linacro nella sua Emendata struttura del parlar latino. Perché non avendo io alcun altro fine, o intendimento, che di giovare; et conoscendo il buon modo suo: ho voluto non solamente dove io poteva, seguitare in tutto, quello ordine; ma valermi ancora di molte sue cose, che a comodo et bi∫ogno mi son venute. Persuadendomi che et più utile ad altri, ed a me più onorevole esser dovesse, il non mutare, o dire in altra maniera, quelle cose, che comuni ad ambedue queste lingue erano state scritte da lui eccellentemente: che il mutarle, o volgerle in gui∫a, per mostrarle in tutto nate da me; che elle fussino, parte da me farmi tenere ingrato verso il Linacro; et parte da diminuire più tosto la facilità | del mostrare, che da chiarire il vero delle cose. Vivi felice, et goditi lieto questa fatica.