del canonico Paolo Gagliardi nelle quali si spiegano diversi modi particolari, usati dalla Lingua Toscana
Autore:
Paolo Gagliardi | Gagliardi Paolo
Luogo:
Bologna | Bologna
Editore:
Lelio dalla Volpe | Lelio Dalla Volpe
Anno: 1740
Tipo: Grammatica
Metalingua:
Italiano
Lingua oggetto:
Italiano
Sistema di scrittura:
Latino
Consistenza: [VII] + 391 pp.
Disponibile su OPAC SBN.
Le cento osservazioni non hanno un titolo: le diciture nell'indice sono state ricavate dalle prime parole o dall'argomento centrale di ciascuna sezione.
L'indice finale presente nell'edizione è un indice alfabetico delle cose notevoli, non dei paragrafi. La partizione dei contenuti è stata ricostruita come segue.
A chi legge. [p. I]
AVVERTIMENTO. [p. VI]
I. SCHIANTARE (p. 1)
II. FIORIRE (p. 5)
III. ALTRI (p. 9)
IV. SI (p. 14)
V. ARTICOLO (p. 17)
VI. DI (p.19)
VII. EGLI (p. 23)
VIII. IL, e Lo (p. 27)
IX. AL, Allo (p. 32)
X. TRARRE (p. 35)
XI. Le due negazioni nella nostra lingua non affermano (p. 39)
XII. CHI (p. 42)
XIII. CUI (p. 45)
XIV. Oltre (p. 48)
XV. COME Cui (p. 50)
XVI. ESSERE (p. 54)
XVII. GIOVARE (p. 56)
XVIII. AFFISSI (p. 59)
XIX. E' da osservare in oltre, che quando la particella [...] (p. 62)
XX. E' Quistione fra i Gramatici Italiani, se diasi il genere Neutro nella nostra Lingua (p. 66)
XXI. CHE (p. 72)
XXII. Andare a purgatorio, ed andare a paradiso (p. 74)
XXIII. IO udì, Io sentì, in luogo di Udij, e Sentij (p. 77)
XXIV. DESTRO (p. 80)
XXV. DENTRO (p. 83)
XXVI. La voce Che dopo il verbo Temo
XXVII. IO ho di che far questo, Io ho di che potervi onorare (p. 91)
XXVIII. CHE interogativo (p. 95)
XXIX. MA CHE in vece di Salvo che (p. 99)
XXX. SE in luogo di Così (p. 101)
XXXI. CESSARE (p. 105)
XXXII. INTENDERE (p. 108)
XXXIII. INCONTRARE (p. 111)
XXXIV. EVVI anche Incontra preposizione (p. 112)
XXXV. INCONTRA avverbio (p. 115)
XXXVI. INCONTRO preposizione (p. 116)
XXXVII. ACCIO' CHE, e Conciossia che (p. 119)
XXXVIII. EGLI (p. 123)
XXXIX. NULLO, e Nulla (p. 127)
XXXX. IL, e Lo (p. 130)
XXXXI. SPARTO, da Spargere (p. 134)
XXXXII. ARRICCHIRE (p. 138)
XXXXIII. PRENDERE (p. 140)
XXXXIV. L'Uso del sustantivo astratto (p. 144)
XXXXV. ACCIOCCHE' (p. 148)
XXXXVI. PRESTO avverbio (p. 152)
XXXXVII. ANCORA (p. 156)
XXXXVIII. ANCO (p. 160)
XXXXIX. ADESSO (p. 164)
L. CAUSA (p. 168)
LI. PORTARE per Sopportare, Sofferire (p. 172)
LII. ED in senso di Sopportare, Sofferire, ben dicesi anche Comportare (p. 176)
LIII. SI per Nondimeno. (p. 179)
LIV. SI veramente. (p. 182)
LV. EGLI (p. 185)
LVI. SIMILE a questo modo di dire è quello usato dal Boccaccio (p. 188)
LVII. ALLE due precedenti Osservazioni (p. 191)
LVIII. DIFETTO di parole nella costruzione (p. 195)
LIX. DIFETTO di struttura è in questi luoghi del Boccaccio (p. 199)
LX. AGLI accidenti, e difetti della Costruzione Irregolare succede il dire della Trasposizione (p. 202)
LXI. DISSESI sopra al n. 58 di que' modi di Costruzione Irregolare (p. 206)
LXII. RIDONDANZA (p. 210)
LXIII. RIDONDANZA è pure in quest'altro modo di dire (p. 214)
LXVI. MOLTISSIMI sono, e bellissimi i significati, che riceve la particella Da (p. 217)
LXV. OSSERVOSSI sopra al n. 29 qualche maniera di dire comune alla nostra Lingua, ed alla Franzese ancora; ora qui ne aggiungneremo alcun'altra simile (p. 222)
LXVI. APPRESSO in significato di Poscia, o Di poi (p. 226)
LXVII. INNANZI, ed Anzi (p. 229)
LXVIII. TUTTAVIA (p. 234)
LXIX. LA nostra Lingua parlando di tempo, usa un modo particolare di dire (p. 237)
LXX. Girolamo Ruscelli (p. 240)
LXXI. VOLONTIERI (p. 245)
LXXII. ALTRIMENTI, e Altramente (p. 249)
LXXIII. AMBEDUE (p. 255)
LXXIV. IL Ruscelli nel Vocabolario da lui aggiunto al Boccaccio alla voce Nessuno parla in tal modo (p. 260)
LXXV. STARSI (p. 265)
LXXVI. RESTARE (p. 269)
LXXVII. IN PRIMA, e Imprima (p. 272)
LXXVIII. SONO alcune voci, che sembrano straniere alla Lingua (p. 274)
LXXIX. IL Bembo nelle Prose (p. 278)
LXXX. IL P. Paolo Segneri (p. 282)
LXXXI. NON dee recar maraviglia, se in uno Scrittore così terso [...] trovinsi tante voci straniere (p. 285)
LXXXII. SENZA CHE (p. 289)
LXXXIII. NEGLI Avertimenti Gramaticali [...] alla voce sagro si legge (p. 293)
LXXXIV. CAVALIERE (p. 296)
LXXXV. DA Cavaliere si fa Cavaleressa (p. 300)
LXXXVI. ESSERE all'animo (p. 303)
LXXXVII. CRESCERE (p. 307)
LXXXVIII. DI Gliele (p. 312)
LXXXIX. SIMILE a Gliele (p. 320)
XC. AL n. 42. osservaronsi i verbi Arricchire, e Risanare (p. 324)
XCI. SENTIRSI per Accorgersi (p. 327)
XCII. DISSESI più sopra al n. 44. valersi la nostra Lingua assai vagamente dell'Addietivo posto in luogo di Avverbio (p. 332)
XCIII. TREGENDA, e Andare in tregenda (p. 337)
XCIV. SMANCERIE (p. 343)
XCV. SONO alcuni verbi, i quali nella voce che da gramatici gerundio è chiamata, lasciano quella vocale, che nella prima voce aveano (p. 350)
XCVI. Il Padre Mariano Ruele (p. XCVI)
XCVII. CONSACRARE (p. 358)
XCVIII. NELLA prima edizione dell'Ortografia Italiana (p. 364)
XCIX. ATRIO (p. 368)
C. ALTRE voci vi sono assai proprie, e naturali alla Lingua (p. 372)
INDICE (p. 378)
CORREZIONI, E GIUNTE (p. 389)