Autori:
Giambatista Strozzi | Strozzi Giovanni Battista
Benedetto Buommattei | Buommattei Benedetto
Francesco Cionacci | Cionacci Francesco
Luogo:
Firenze | Firenze
Editore:
Franesco Onofri | Francesco Onofri
Anno: 1679
Tipo: Grammatica
Metalingua:
Italiano
Lingua oggetto:
Italiano
Consistenza: 95 + [XIX] + 119 pp.
La raccolta comprende le "Osseruazioni intorno al parlare, e scriuer Toscano" di G. B. Strozzi, le "Declinazioni de' verbi" di Benedetto Buommattei, una lettera di Cionacci a Francesco Redi, una brevissima opera inttolata "I.M.I." (non indicata nel frontespizio), il trattato "Della costruzione irregolare della lingua toscana" di Benedetto Menzini (non indicato nel frontespizio). Il "Sunto della favellatoria" di Francesco Cionacci, sebbene sia indicato nel frontespizio, non è presente (ma è stato stampato lo stesso anno, sempre a Firenze).
La numerazione delle pagine ricomincia da 1 in concomitanza con l'inizio del trattato di Menzini.
Disponibile su OPAC SBN.
All'Illustriss. Sig. Sig. e Padr. Col. IL SIG. AVV.TO AGOSTINO COLTELLINI (p. 3)
OSSERVAZIONI INTORNO al parlare, e scriuer Toscano. (p. 5)
DE' NOMI. (p. 5)
REGOLA PRIMA. (p. 7)
REGOLA SECONDA. (p. 8)
REGOLA TERZA. (p. 8)
REGOLA QVARTA. (p. 9)
DE' PRONOMI (p. 11)
DEGLI ARTICOLI. (p. 16)
DE' VERBI. (p. 18)
DEGLI AVVERBI. (p. 24)
DECLINAZIONE de' Verbi. (p. 29)
Declinazione del Verbo Essere. (p. 29)
Declinazioni del Verbo Auere. (p. 36)
[Declinazione del Verbi Amare, Temere, Sentire] (p. 43)
DECLINAZIONE DI ALCVNI VERBI Anomali. (p. 50)
CADERE (p. 52)
PARERE (p. 53)
SAPERE (p. 54)
SEDERE (p. 55)
TENERE (p. 55)
DOVERE (p. 56)
POTERE (p. 58)
SOLERE (p. 58)
VOLERE (p. 59)
VEDERE (p. 60)
CAPERE (p. 61)
Anomali del secondo ordine. (p. 63)
FACERE, che oggi comunemente si dice FARE (p. 63)
DICERE, oggi DIRE (p. 64)
PONERE, Modernamente PORRE (p. 65)
SCIOGLIERE, che SCIORRE si dice ora da tutti. (p. 67)
RICORRE, RACCORRE, e c. che Cogliere, Ricogliere, e Raccogliere si dice già (p. 68)
TOGLIERE, oggi TORRE; e si seguita da DISTORRE, e altri composti. (p. 68)
VOLGERE (p. 69)
ADDVCERE, che per sincopa si dice ADDVRRE (p. 69)
SPEGNERE, e SPIGNERE (p. 70)
CONOSCERE, e Cognoscere. (p. 71)
BERE, che da altri popoli si dice BEVERE. (p. 72)
Declinazion degli Anomali della Terza. (p. 73)
APRIRE (p. 73)
SALIRE (p. 74)
VENIRE (p. 75)
MORIRE (p. 75)
VDIRE (p. 77)
VSCIRE (p. 77)
De' Verbi terminanti in ISCO. (p. 78)
Declinazion del Verbo composto di Andare, Ire, Gire. (p. 79)
Declinazion de' Verbi Impersonali. (p. 82)
ALL'ILLVSTRISSIMO SIG. FRANCESCO REDI Sig. e Padron Colendis. (p. 85)
I. M. I. (p. 87)
DELL'ORIGINE. (p. 89)
DELLA COSTRVZIONE. (p. 94)
DELLA COSTRVZIONE IRREGOLARE della Lingua Toscana TRATTATO di BENEDETTO FIORENTINO con al fine VN DISCORSO del Medesimo
A’ lettori [p. I]
Indice [p. XIV]
CAP. I. Figura che cosa sia (p. 1)
CAP. 2. Delle differenti maniere del parlar figurato (p. 4)
CAP. 3. Del Pleonasmo (p. 10)
CAP. 4. Della particella Con aggiunta alle voci Meco, Teco, &c. (p. 18)
CAP. 5. Della Figura di Mancanza. (p. 21)
CAP. 6 Nomi fissi in cui manca l'apposizione d’vn’altro nome (p. 25)
CAP. 7. Nomi aggettiui in cui manca l’affisso. (p. 28)
CAP. 8. Aggettiui alla maniera latina, presi da’ Toscani in luogo di auuerbi (p. 38)
CAP 9. Aggettiui di genere neutro assolutamente posti. (p 41)
CAP. 10. Voci feminili adoperate per lo maschile (p. 45)
CAP. 11. Mi, Ti, Si doue manchino (p. 48)
CAP. 12. Delle Ellissi del Verbo Infinito (p. 52)
CAP. 13. Mancanza del verbo Finito (p. 53)
CAP. 14. Del Verbo Sostantiuo (p. 57)
CAP. 15. Quella che da’ Grammatici dicesi apposizione non essere altro che vna Ellissi del Verbo Sostantivo (p. 60)
CAP. 16. Della Proposizione (p. 64)
CAP. 17. Delli Auuerbi (p. 66)
CAP. 18. Delle Congiunzioni (p. 70)
CAP. 19. De’ Pronomi. (p. 76)
CAP. 20. Della Intergezione. (p. 79)
CAP. 21. Intere sentenze doue si sottintendono (p. 82)
CAP. 22. Delle particelle, Che, Se, Il, La, Lo. (p. 85)
CAP. 23. Della Zeuma. (p. 88)
CAP. 24. Della Falsa Zeuma. (p. 89)
CAP. 25. Della figura Sillessi. (p. 91)
CAP. 26. Della Trasposizione. (p. 94)
CAP. 27. Dell’Iperbato, e delle sue differenti maniere. (p. 97)
Discorso nel qual si proua, che le lettere deon’ essere congiunte alle morali discipline. (p. 102)