Dentro la lingua

Grammatica e riflessioni linguistiche per la scuola secondaria superiore

Autore:
Anna Bordoni Di Trapani | Bordoni Di Trapani Anna

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Indice

Prefazione p. 5

Parte prima – NOZIONI DI LINGUISTICA GENERALE

Premessa p. 11

1.        Lingua e linguaggio p. 12

1.1.                Il linguaggio come forma espressiva p. 12

1.2.                Il linguaggio come capacità di costruire una lingua p. 14

La natura del segno p. 17

Il concetto di codice p. 19

1.3.                Il linguaggio verbale p. 23

1.4.                La lingua come prodotto storico del linguaggio verbale p. 25

ANTOLOGIA:

Umberto Eco, Un universo di segni, p. 28

Domenico Parisi, La comunicazione nell’uomo e negli animali, p. 32

Le origini del linguaggio verbale p. 36

Edward Sapir, Il problema delle origini del linguaggio nella linguistica contemporanea, p. 38

2.        Il sistema della lingua p. 41

2.1.                La lingua è il più complesso sistema di segni p. 41

2.2.                L’unità fondamentale della comunicazione: la frase p. 43

2.3.                L’unità base del sistema della lingua: la parola p. 45

2.4.                La prima articolazione del linguaggio p. 46

2.5.                Le regole del gioco p. 47

2.6.                La struttura della parola p. 49

Morfemi lessicali e morfemi grammaticali p. 49

Declinazione e coniugazione: le desinenze p. 51

La derivazione mediante suffissi p. 53

La derivazione mediante prefissi p. 54

Le famiglie semantiche p. 55

L’alterazione p. 56

La gradazione p. 57

La composizione p. 57

2.7.                Il principio dell’economia nella formazione delle parole p. 63

2.8.                La seconda articolazione del linguaggio p. 64

I fonemi p. 65

Produttività del meccanismo p. 66

I fonemi della nostra lingua p. 67

La classificazione dei fonemi p. 68

Le strutture fonetiche p. 69

2.9.                Il concetto di sistema p. 73

Le relazioni sintagmatiche p. 75

Le relazioni paradigmatiche o associative p. 75

ANTOLOGIA:

Robert Henry Robins, Complessità della lingua e dell’analisi linguistica p. 80

Beril Malmberg, L’approccio strutturale all’analisi del linguaggio p. 81

Robert Henry Robins, Il concetto di sistema p. 82

Parte seconda – LA COSTRUZIONE DEL SIGNIFICATO DELLE PAROLE

Premessa p. 85

1.        Che cos’è il significato di una parola p. 86

1.1.                I cosiddetti nomi concreti p. 86

I significati e le cose p. 87

I significati e l’esperienza della realtà p. 89

1.2.                I cosiddetti nomi astratti p. 95

1.3.                Le cosiddette parole vuote p. 97

1.4.                Classi di parole p. 99

1.5.                Denotazione e connotazione p. 101

La denotazione p. 101

La connotazione p. 102

Connotazione e lingua comune p. 104

Connotazione e lingua poetica p. 106

1.6.                Significato lessicale ed enciclopedia p. 109

1.7.                Significato e senso p. 110

ANTOLOGIA:

Platone, Le parole e le cose p. 112

Raffaele Simone, Gli universali del linguaggio p. 113

Giambattista Vico-Louis Hjelmslev, Lingua e cultura p. 116

2.        Come si forma il significato delle parole? p. 118

2.1.                La scomposizione in tratti o componenti semantici p. 119

2.2.                Il fenomeno della sinonimia p. 122

2.3.                Il fenomeno dell’inclusione p. 124

Più parole incluse in una sola parola p. 125

Serie di parole incluse l’una nell’altra p. 127

2.4.                Il fenomeno dell’opposizione p. 131

Relazione di complementarità p. 131

Relazione di contrarietà p. 132

Relazione di reciprocità p. 132

2.5.                Campi ed aree semantiche p. 134

2.6.                Conclusione p. 137

3.        Il rapporto tra significato e significante p. 138

3.1.                L’arbitrarietà del segno linguistico p. 138

3.2.                Alcuni fenomeni linguistici connessi con l’arbitrarietà del segno p. 141

3.3.                La socialità della lingua p. 146

3.4.                Perché le lingue cambiano continuamente p. 148

3.5.                Perché oggi le lingue cambiano più rapidamente p. 151

3.6.                La creazione di parole nuove p. 154

Il fenomeno della polisemia p. 154

L’uso dei traslati p. 156

Un correttivo al principio dell’arbitrarietà del segno p. 157

Prestiti da lingue diverse p. 159

3.7.                Conclusione p. 161

ANTOLOGIA:

L’etimologia come ricerca della verità del nome p. 165

Tullio de Maura, L’arbitrarietà del segno linguistico p. 166

Claude Lévi-Strauss, Il carattere arbitrario del segno linguistico è solo provvisorio p. 168

Fernando Dogana, La parola CANE non morde? p. 171

Parte terza – LA COSTRUZIONE DEL SIGNIFICATO DELLE FRASI

Premessa p. 177

1.        Come nasce una frase p. 179

1.1.                La combinazione di un predicato con un argomento p. 179

1.2.                La funzione argomento: il nome e l’articolo p. 182

1.3.                La funzione predicato: il verbo p. 184

1.4.                Verbi predicativi e verbi copulativi p. 185

1.5.                Le restrizioni selettive del predicato p. 188

2.        La frase semplice: il nucleo p. 191

2.1.                La struttura predicato-argomenti p. 191

2.2.                La valenza del predicato p. 193

2.3.                La reggenza del predicato p. 196

2.4.                La rappresentazione grafica del nucleo p. 198

2.5.                Verbi con più reggenze o costruzioni p. 199

2.6.                I ruoli degli argomenti del nucleo p. 201

2.7.                I complementi primari p. 203

2.8.                Le funzioni fondamentali dei complementi primari p. 204

La funzione di soggetto p. 204

La funzione di determinazione diretta p. 206

La funzione di determinazione indiretta p. 208

La funzione di determinazione avverbiale p. 210

2.9.                Tutte le frasi hanno un nucleo p. 212

3.        La frase semplice: l’espansione del nucleo p. 215

3.1.                Come funziona il meccanismo di espansione del nucleo p. 215

3.2.                L’espansione del nucleo mediante gruppi preposizionali p. 217

3.3.                L’espansione del nucleo mediante gruppi nominali p. 221

3.4.                L’espansione del nucleo mediante avverbi p. 223

3.5.                L’espansione del nucleo mediante aggettivi e participi in funzione predicativa p. 226

3.6.                Il ruolo dell’espansione del nucleo nel significato complessivo della frase p. 227

4.        La frase semplice: l’espansione del nome p. 229

4.1.                I modificatori del nome p. 229

4.2.                Modificatori di espansioni del nucleo p. 233

4.3.                Ricorsività del meccanismo p. 235

4.4.                Modificatori appositivi e modificatori restrittivi p. 237

5.        La frase semplice: la lista dei complementi p. 239

5.1.                Il soggetto e il complemento oggetto p. 239

5.2.                Complemento predicativo, complemento di agente, di causa efficiente e di termine p. 242

5.3.                Complementi di luogo, di separazione e allontanamento, di origine e provenienza, di tempo p. 246

5.4.                Complementi di mezzo, di causa, di scopo, di modo, di compagnia e di unione p. 250

5.5.                Complementi di specificazione, di denominazione, di qualità e complemento partitivo p. 253

5.6.                Complementi di paragone, di argomento, di materia, di limitazione e di misura p. 257

5.7.                L’attributo e l’apposizione p. 260

5.8.                Il cosiddetto “complemento di vocazione” p. 264

6.        La frase complessa: il meccanismo della subordinazione p. 270

6.1.                Dalla frase semplice alla frase complessa p. 270

6.2.                Le subordinate nucleari o completive p. 272

6.3.                Diversi ruoli delle subordinate nucleari p. 275

6.4.                Le subordinate avverbiali o accessorie p. 277

6.5.                Più subordinate avverbiali che espandono lo stesso nucleo p. 280

6.6.                Subordinate avverbiali che espandono altre subordinate p. 282

6.7.                I diversi ruoli delle subordinate avverbiali p. 283

Subordinate causali p. 284

Subordinate finali p. 285

Subordinate consecutive p. 286

Subordinate comparative p. 286

 Subordinate temporali p. 287

Subordinate concessive p. 288

Subordinate avversative p. 289

Subordinate suppositive o ipotetiche p. 289

Subordinate condizionali p. 291

6.8.                Come dare un nome alle subordinate nucleari e avverbiali p. 299

6.9.                Le subordinate aggettive p. 301

6.10.          Le subordinate relative p. 303

6.11.          Relative appositive e relative restrittive p. 306

7.        La frase composta p. 309

7.1.                Il meccanismo della coordinazione p. 309

7.2.                I vari legami di coordinazione p. 311

Coordinate copulative p. 311

Coordinate avversative, dichiarative, conclusive e disgiuntive p. 312

7.3.                Coordinazione per asindeto e per polisindeto p. 315

7.4.                La combinazione di frasi coordinate e subordinate p. 317

7.5.                Ricapitolazione p. 320

ANTOLOGIA:

Lev Vygotskij, Perché la grammatica p. 326

Domenico Parisi, Quale grammatica p. 327

Parte quarta – LA PRODUZIONE E LA COMPRENSIONE DEL DISCORSO

Premessa p. 333

1.        La rete strutturale del discorso p. 336

1.1.                L’organizzazione delle conoscenze nella frase p. 336

1.2.                L’organizzazione delle conoscenze nel discorso p. 338

1.3.                Discorsi a struttura complessa p. 339

1.4.                L’individuazione dei nodi p. 340

Espressioni diverse indicanti lo stesso argomento p. 340

Argomenti tutti da costruire p. 341

1.5.                L’inserimento dei nodi non menzionati p. 344

1.6.                La costruzione delle conoscenze ponte p. 346

1.7.                Rete strutturale e comprensione di un discorso p. 348

2.        La costruzione della rete del discorso p. 352

2.1.                Il principio della propagazione p. 352

2.2.                Propagazione a catena e propagazione a ventaglio p. 355

2.3.                Reti a propagazione mista p. 357

2.4.                I salti nella costruzione della rete p. 359

2.5.                Il ruolo attivo dell’ascoltatore p. 361

3.        La rete esplicative del discorso p. 363

3.1.                Le frasi del discorso come segmenti di un’unità superiore p. 363

3.2.                Universalità delle operazioni che connettono il discorso p. 365

3.3.                Il processo di comprensione di un brano p. 365

3.4.                La connessione logica del discorso p. 368

3.5.                Un esempio di analisi dei legami logici in un discorso p. 372

Parte quinta – ASPETTI PRAGMATICI DEL LINGUAGGIO

                  Premessa p. 379

1.        La frase come atto linguistico p. 381

1.1.                Anche le frasi sono azioni p. 381

1.2.                Vari tipi di atti linguistici p. 382

1.3.                Frasi dichiarative, interrogative, imperative, esclamative p. 384

1.4.                Atti linguistici e scopi p. 388

2.        Il parlare come attività guidata da scopi p. 391

2.1.                Scopi e sovrascopi dell’atto linguistico p. 391

2.2.                La comprensione degli scopi e dei sovrascopi p. 393

2.3.                Sovrascopi manifesti e sovrascopi celati p. 396

3.        Il discorso come sequenza organizzata di atti linguistici p. 399

3.1.                La gerarchia degli scopi del discorso p. 400

3.2.                Alcuni esempi di microdiscorsi p. 402

3.3.                La struttura di scopi nell’analisi di un discorso p. 406

3.4.                Conclusione p. 408

Parte sesta – LA FORMA DELLA LINGUA

Premessa p. 415

1.        Ad ogni lingua la sua forma p. 416

1.1.                Ogni lingua ha il proprio lessico p. 416

1.2.                Ogni lingua ha la propria grammatica p. 417

1.3.                Procedimenti formali generali p. 420

2.        L’articolazione della catena sonora in parole p. 422

2.1.                L’operazione di selezione delle parole da parte di chi parla p. 422

2.2.                L’individuazione delle parole da parte di chi ascolta p. 425

3.        Dalle parole alla frase p. 427

3.1.                L’espressione dei concetti relazionali p. 427

3.2.                L’ordine delle parole p. 429

La costituzione dei sintagmi p. 429

L’uso dell’ordine nelle varie lingue p. 430

3.3.                Il meccanismo della suffissazione p. 435

Caratteristiche morfologiche e categorie grammaticali p. 435

Funzioni sintattiche e desinenze dei casi p. 436

La concordanza p. 436

Alcune particolarità della lingua italiana p. 437

3.4.                I segni funzionali: preposizioni e congiunzioni p. 440

3.5.                I mezzi fonetici p. 444

La pausa p. 444

L’intonazione p. 445

L’accentuazione p. 446

4.        Dalla frase al discorso p. 449

4.1.                Come si manifestano le connessioni del discorso p. 449

4.2.                La struttura superficiale di un brano d’autore p. 450

4.3.                Tratti formali della connessione del discorso p. 453

Congiunzioni, avverbi e locuzioni avverbiali coordinative p. 453

Pronomi e avverbi di luogo e di tempo p. 455

Articolo indeterminativo e articolo determinativo p. 455

L’ordine delle parole nelle frasi del discorso p. 456

La costruzione ellittica della frase p. 457

4.4.                Conclusione p. 458

5.        Lingua e contesto p. 461

5.1.                Ambiguità dell’informazione acustica p. 461

Ambiguità lessicale p. 461

Ambiguità sintattica p. 463

5.2.                Incompletezza dell’informazione acustica p. 466

5.3.                L’alleanza fra lingua e contesto p. 468

6.        Norma e creatività linguistica p. 470

6.1.                Una creatività governata da regole p. 470

6.2.                Ogni varietà della lingua ha le sue origini p. 472

6.3.                Stili collettivi e stili individuali p. 473

6.4.                Grammatica e stile p. 475

6.5.                Figure del significato p. 476

6.6.                Il parlar figurato p. 485

6.7.                Il livello sintattico p. 490

6.8.                Figure sintattiche p. 493

6.9.                Il livello dei suoni p. 501

Il ritmo p. 502

Il timbro p. 507

6.10.          Le figure foniche p. 512

6.11.          La creatività della lingua poetica p. 520

Specificità del testo poetico p. 520

Poesia e conoscenze p. 522

Parte settima – FUNZIONI ED USI DELLA LINGUA

Premessa p. 529

1.        Le funzioni della lingua p. 530

1.1.                La funzione cognitiva p. 530

1.2.                La funzione espressiva p. 533

Espressione a livello istintivo p. 533

Espressione a livello tecnico p. 534

1.3.                La funzione comunicativa p. 536

Nella comunicazione le parole funzionano da segnali per chi ascolta p. 537

La lingua è un codice equivoco p. 548

ANTOLOGIA:

Ferdinand de Saussure, la lingua come intermediaria tra pensiero e suono p. 541

Jean Piaget, Il linguaggio è indispensabile all’elaborazione del pensiero p. 542

Lev Vygotskij, L’acquisizione del linguaggio è radicata nel rapporto sociale p. 545

2.        Lingua e comunicazione p. 547

2.1.                I fattori della comunicazione linguistica p. 547

Emittente, ricevente e messaggio p. 547

Il canale p. 549

Il codice linguistico p. 552

Il referente o contesto p. 555

2.2.                Il modello della comunicazione p. 560

2.3.                Le funzioni del messaggio linguistico p. 562

I messaggi referenziali o informativi p. 563

I messaggi espressivi p. 564

I messaggi conativi o persuasivi p. 565

I messaggi fatici o di contatto p. 567

I messaggi esplicativi o metalinguistici p. 568

I messaggi poetici p. 569

2.4.                Conclusione p. 573

3.        L’arte del comunicare p. 578

3.1.                La competenza comunicativa: un’abilità da acqusire p. 578

3.2.                Alcuni esempi di comunicazione linguistica p. 581

3.3.                I messaggi persuasivi della pubblicità p. 585

3.4.                Un esempio di comunicazione non riuscita p. 589

4.        Lingua e linguaggi p. 592

4.1.                La varietà della lingua p. 592

4.2.                La lingua comune p. 593

4.3.                La lingua colloquiale p. 594

4.4.                L’italiano popolare p. 596

4.5.                I dialetti p. 599

4.6.                La lingua dotta p. 601

4.7.                I linguaggi tecnici e specialistici o sottocodici p. 604

4.8.                La funzione dei linguaggi tecnici p. 605

4.9.                Vantaggi derivanti dall’uso di un linguaggio tecnico p. 607

4.10.          Linguaggi tecnici e lingua comune p. 609

4.11.          Conclusione p. 612

ANTOLOGIA:

Tullio De Mauro, Come sono nati i dialetti italiani p. 614

Ferdinand de Saussure, Come un dialetto diventa “la lingua” p. 616

Raffaele Simone, Fra lingua e dialetti gli scambi sono continui, p. 617

Enrico Finzi, Ed ecco in cifre la decadenza del povero dialetto, p. 620

5.        Lingua parlata e lingua scritta p. 622

5.1.                La lingua scritta come trasformazione della lingua parlata p. 622

La rappresentazione grafica dei suoni p. 624

L’espressività dei suoni è irrecuperabile p. 626

5.2.                Strumenti specifici della lingua scritta: punteggiatura ed altri segni grafici p. 627

La virgola p. 628

Il punto e virgola, il punto fermo e il punto e a capo, p. 630

Altri segni di interpunzione e accorgimenti grafici p. 632

5.3.                Gli effetti grafici e tipografici del testo scritto p. 639

5.4.                Il “parlare” e lo “scrivere”: due diversi modi di comunicare p. 644

La comunicazione orale p. 644

La comunicazione scritta p. 645

5.5.                Alcune forme di messaggi scritti p. 650

5.6.                Le funzioni della lingua nei messaggi scritti p. 652

ANTOLOGIA:

Enrico Arcaini, Orale e scritto: due sistemi autonomi, p. 659

Mario Pei, La scrittura p. 660

Francesco Sabatini, La lingua “trasmessa”: comunicazione verbale fonico-acustica e visiva diretta, p. 664

Appendice 1 – LE NOVE PARTI DEL DISCORSO: USI E FORME

Premessa p. 668

1.        Il nome p. 669

1.1.                Particolarità del numero p. 669

Nomi difettivi p. 669

Nomi invariabili p. 670

Nomi irregolari p. 670

Nomi sovrabbondanti p. 671

1.2.                Particolarità del genere p. 671

Nomi di esseri viventi p. 671

Nomi che non indicano esseri viventi p. 672

1.3.                Altre particolarità del nome p. 673

2.        L’articolo p. 677

2.1.                Particolarità dell’articolo p. 678

2.2.                Altre particolarità dell’articolo p. 679

3.        L’aggettivo p. 683

3.1.                Aggettivi qualificativi p. 683

Particolarità degli aggettivi p. 684

Altre particolarità degli aggettivi qualificativi p. 685

3.2.                Aggettivi determinativi p. 687

Aggettivi possessivi p. 687

Aggettivi dimostrativi p. 688

Aggettivi numerali p. 689

Aggettivi indefiniti p. 691

Aggettivi interrogativi p. 693

4.        I pronomi o sostituenti p. 698

4.1.                Pronomi personali p. 698

4.2.                Pronomi relativi p. 701

4.3.                Altri tipi di pronomi p. 703

Pronomi dimostrativi p. 703

Pronomi indefiniti p. 704

Pronomi interrogativi ed esclamativi p. 705

5.        Il verbo p. 710

5.1.                Persona, numero e genere delle forme verbali p. 710

5.2.                I modi del verbo p. 712

I modi finiti p. 712

I modi indefiniti p. 714

5.3.                I tempi del verbo p. 716

I tempi dell’indicativo p. 716

I tempi del congiuntivo p. 718

I tempi del condizionale p. 720

I tempi dell’imperativo p. 721

I tempi dell’infinito p. 721

I tempi del participio p. 722

I tempi del gerundio p. 723

5.4.                Altre proprietà del verbo p. 723

Verbi transitivi e verbi intransitivi p. 723

La direzione del verbo: attiva, passiva, riflessiva p. 725

Coniugazione del verbo “essere” p. 728

Coniugazione del verbo “avere” p. 729

Prima coniugazione attiva p. 730

Seconda coniugazione attiva p. 731

Terza coniugazione attiva p. 732

Prima coniugazione passiva p. 733

Verbi irregolari p. 734

Verbi irregolari p. 734

Verbi difettivi p. 746

6.        Le preposizioni p. 750

7.        Le congiunzioni p. 753

7.1.                Le congiunzioni coordinanti p. 753

7.2.                Le congiunzioni subordinanti p. 754

8.        L’avverbio p. 758

9.        Le interiezioni p. 763

Appendice 2 – NOZIONI DI METRICA

1.        Il verso p. 767

2.        La misura del verso p. 769

2.1.                Norme generali per la divisione in sillabe p. 768

2.2.                Figure metriche p. 769

2.3.                Il computo delle sillabe dei versi p. 770

3.        Il ritmo del verso p. 771

4.        Tipi di versi p. 773

4.1.                Versi parisillabi p. 773

4.2.                Versi imparisillabi p. 774

4.3.                Versi doppi o accoppiati p. 776

4.4.                Verso libero p. 777

5.        La rima p. 778

6.        Le strofe p. 779

7.        I metri p. 781

INDICE ANALITICO p. 785

 

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