Esaminato da Ferrante Longobardi
Autore:
Ferrante Longobardi | Bartoli Daniello
Luogo:
Roma | Roma
Editore:
Per Ignatio de Lazzeri ad istanza di Guglielmo Hallè all'insegna della Salamandra | Ignatio de' Lazzeri
Anno: 1655
Tipo: Saggio di riflessione sulla lingua
Metalingua:
Italiano
Lingua oggetto:
Italiano
Consistenza: [XII] + 216 pp.
Daniello Bartoli, Il torto e il diritto del non si può, dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana esaminato da Ferrante Longobardi. Seconda editione accresciuta dall'autore. Al M. Illustre e Reuerendissimo Sig. il Signor D. Valente Gandolfi canonico di S. Marco, Venetia, presso Paolo Baglioni, 1658 (SBN; risorsa digitale consultabile su Google Books).
Daniello Bartoli, Il torto e il diritto del non si può, dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana esaminato da Ferrante Longobardi. Terza editione accresciuta dall'autore, Venetia, presso Paolo Baglioni, 1664 (SBN).
Daniello Bartoli, Il torto e'l diritto del non si puo dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana esaminato da Ferrante Longobardi, Cioè dal P. D. B. Terza editione accresciuta dall'autore e per entro in più luoghi, e al fine di quasi cento nuoue osseruationi. E d'vn indice copioso, Roma, per il Varese, 1668 (SBN).
Daniello Bartoli, Il torto e'l diritto del non si puo dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana esaminato da Ferrante Longobardi, Cioè dal P. D. B. Quinta editione accresciuta dall'autore e per entro in più luoghi, e al fine di quasi cento nuoue osseruationi. E d'vn indice copioso, Venetia, presso Paolo Baglioni, 1671 (SBN; risorsa digitale consultabile su Google Books).
Daniello Bartoli, Il torto e'l diritto del non si puo dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana esaminato da Ferrante Longobardi, Cioè dal P. D. B. Quinta editione accresciuta dall'autore e per entro in più luoghi, e al fine di quasi cento nuoue osseruationi. E d'vn indice copioso, Bologna, per Gioseffo Longhi, 1674 (SBN; risorsa digitale consultabile su Google Books).
Daniello Bartoli, Il torto e'l diritto del non si puo dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana esaminato da Ferrante Longobardi, Cioè dal P. D. B. Sesta editione accresciuta dall'autore e per entro in più luoghi, e al fine di quasi cento nuoue osseruationi. E d'vn indice copioso, Venetia, presso Paolo Baglioni, 1680 (SBN).
Daniello Bartoli, Il torto e'l diritto del non si puo dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana esaminato da Ferrante Longobardi, Cioè dal P. D. B. Settima editione accresciuta dall'autore e per entro in più luoghi, e al fine di quasi cento nuoue osseruationi. E d'vn indice copioso, Venetia, per Gio. Francesco Valuasense, 1691 (SBN).
Daniello Bartoli, Il torto e'l diritto del non si puo dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana esaminato da Ferrante Longobardi, Cioè dal P. D. B. Quinta editione accresciuta dall'autore e per entro in più luoghi, e al fine di quasi cento nuoue osseruationi. E d'vn indice copioso, Napoli, nella stamperia di Francesco Layno, ad istanza di Francesco Forastiero, 1715 (SBN).
Daniello Bartoli, Il torto e 'l diritto del non si può dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana esaminato da Ferrante Longobardi, Cioè dal P. D. B. Colle osservazioni del sig. Niccolò Amenta avvocato napoletano, dedicate all'Illust. ed Ecc. Signore Alfonso Carmignano marchese d'Acquaviva, c.c., Napoli, per Antonio Abri, a spese di Niccolò e Vincenzo Rispoli, 1717 (SBN; risorsa digitale consultabile su Google Books).
Daniello Bartoli, Il torto, e 'l diritto del non si puo, dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana: esaminato da Ferrante Longobardi, cioè dal P. D. B. Colle osservazioni del sig. Niccolò Amenta, e con altre annotazioni dell'abate signor D. Gioseppe Cito avvocato napoletano, Napoli, a spese di Niccolò Rispoli, e di Felice Mosca, 1728 (SBN; risorsa digitale consultabile su Google Books).
Daniello Bartoli, Il torto, e 'l diritto del non si puo, dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana: esaminato da Ferrante Longobardi, cioè dal P. D. B. Colle osservazioni del sig. Niccolò Amenta, e con altre annotazioni dell'abate signor D. Gioseppe Cito avvocato napoletano, Brescia, presso Moro e Falsina, 1822 ([Brescia]: tipografia Bettoni) (SBN).
Daniello Bartoli, Il torto e 'l diritto del non si può dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana esaminato da Ferrante Longobardi cioè dal padre Daniello Bartoli della compagnia di Gesù. Edizione diligentissimamente corretta sulla terza romana 1668. Accresciuta dall'autore e per entro in più luoghi e al fine di quasi cento nuove osservazioni e d'un indice copioso, Torino, per Giacinto Marietti, 1842 (SBN).
Daniello Bartoli, Il torto e'l diritto del non si puo dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana esaminato dal P. Daniello Bartoli della Compagnia di Gesù. Con annotazioni, Napoli, Uffizio de' libri ascetici e predicabili, 1854 (SBN; risorsa digitale consultabile su Google Books).
Daniello Bartoli, Il torto e 'l diritto del non si può dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana, esaminato da Ferrante Longobardi, cioe dal P. D. B., a cura di Sergio Bozzola, Parma, Fondazione Pietro Bembo-Ugo Guanda editore, 2009 (SBN).
Risorsa digitale consultabile su Google Books e Biblioteca digitale dell'Accademia della Crusca.
A' lettori, p. [I]
I. Acciò, e Accioche, p. 1
II. Come che, in senso d'Impercioche, p. 1
III. Contento Sustantivo, p. 3
IV. Avverbi spezzati, p. 3
V. Gerondio in forza di Participio, p. 4
VI. Esso, posto a maniera d'avverbio, p. 5
VII. Dappoi, Dipoi, e Dopo, p. 7
VIII-IX. Mai, e Non mai, p. 9
X. Contro, e Contra, p. 13
XI-XV. Gli, Chi, Che, Si còme & c. stranamente accordati, p. 15
XVI. Modo proprio del verbo Andare, p. 17
XVII-XVIII. Io Amavo, Quegli Amorono, e simili fuor di regola, p. 18
XIX-XX. Cui, Costui, Colui, senza articolo, p. 20
XXI. Uso de gli Accenti, p. 22
XXII. Verbi, che traspongono, l'L, o l'N, p. 25
XXIII. Alcuna cosa, detto in vece d'Un poco, p. 26
XXIV. Saramento, e Sacramento, p. 26
XXV. Medesimo in forma d'Avverbio, p. 27
XXVI. Ogni, e Ognuno, in senso di Ciascuno, p. 27
XXVII-XXVIII. Figliuolo, Figlio, e Primogenito, p. 29
XXIX. Del Z, e del T, p. 30
XXX. L'Infinito di verbo Attivo, senza affisso, in forza di Passivo, p. 41
XXXI. Piovere, Tonare & c., p. 42
XXXII. Del raddoppiare o nò le consonanti delle particelle affisse, p. 43
XXXIII. Dar Magnare, Dar Bere, p. 45
XXXIV-XXXV: Ameressimo, Amassimo, e simili fuor di regola, p. 46
XXXVI. Onde Avverbio, p. 47
XXXVII. A, mutato in E, in alcuni tempi de verbi della prima maniera, p. 48
XXXVIII. Tutti e tre, Tutti e quattro &c., p. 49
XXXIX. Terminatione propria della Prima, mal usata nelle tre altre maniere de' Verbi, p. 51
XXXX. Mandare col Gerondio, p. 52
XXXXI. Volsi, e Volli dal verbo Volere, p. 53
XXXXII. Lui, Lei, Loro, in primo caso, p. 54
XXXXIII. Primo, e Sesto caso dato a' Gerondi assoluti, p. 57
XXXXIV. Primo e Sesto caso dato a' Participij assoluti, p. 62
XXXXV. Il Verbo Essere col Quarto caso, p. 65
XLVI. La particella Come, col Primo, e col Quarto, o Sesto caso, p. 66
XLVII. Il piu, variamente adoperato, p. 67
XLVIII-XLIX. Iddio in ogni caso. Pater nostri, e Ave Marie, ben detto, p. 68
L. Aggettivi ben framezzati dal Sustantivo, p. 70
LI. La particella Con, come si unisca con l’Articolo, p. 71
LII. Perse e Morse, Preteriti di Perdere, e Morire, p. 72
LIII-LVI. Navilio, Vascello, Sdrucire, p. 73
LVII. Devo, Devi, Deve, & c: per Debbo & c., p. 76
LVIII. Massime Avverbio, p. 77
LIX. Che Tu Sij, e Tu sia, ugualmente ben detto, p. 77
LX. Presto Avverbio, p. 78
LXI. Non per tanto, p. 79
LXII-LXV. Costruttione de' Verbi Convenire, Divenire, e Penare. E d'Essere col Participio, p. 81
LXVI. I Cognomi, p. 83
LXVII. Ancora, Anco, Anche, p. 85
LXVIII. Puote preterito, p. 86
LXIX. Dentro, e Di Fuori, p. 86
LXX. Con tutto che, Con tutto, Tutto, e Tuttoche, p. 88
LXXI. Ardire, Osare, e Credere, con Di, e senza, p. 89
LXXII. Dove stia male adoperato il Pronome Gli, p. 91
LXXIII. Fussi. e Fossi, p. 93
LXXIV-LXXVI. Ortografia di Gli, Ci, e Ogni, p. 94
LXXVII. Del replicare l'Articolo a ciascun nome, p. 98
LXXVIII. Carcere in amendue i generi, p. 99
LXXIX. Se debba dirsi, Tu Sei, o Tu Se, p. 100
LXXX-LXXXII. Delle parole disusate, E della Congiuntione E, & Ed, p. 102
LXXXIII. Ciascheduno, e Nessuno, p. 111
LXXXIV-LXXXV. Per tutto, Avverbio, e Nome. Salvo, Salvo che, e Salvo se, p. 112
LXXXVI. Dell'I doppio, in fine d'alcuni Preteriti e d'alcuni Nomi, p. 113
LXXXVII. Semo, Havemo, Dovemo, e simili, se siano ben terminati, p. 116
LXXXVIII-LXXXIX. I Participij preteriti, retti da Havere: e da Essere, come s'accordin col nome, p. 118
XC-XCI. Avverbi come Aggettivi, e Aggettivi come Avverbi, p. 128
XCII. Di certi Gerondi che si pongono senza Affisso, p. 129
XCIII. Della forza che ha il trasporre l'Accento, p. 131
XCIV. Medesimo, Stesso, p. 133
XCV. Egli, & Eglino, p. 134
XCVI. Protestare, p. 135
XCVII. Che Articoli si diano a' Sustantivi, de' quali l'uno è cosa dell'altro, p. 136
XCVIII. Dovria, Saria, e simili, sono ben terminati, p. 138
XCIX. Quello il quale, posto a guisa di Neutro, p. 139
C. Bisognevole, p. 139
CI. Uscire, col Secondo caso, e col Sesto, p. 140
CII. Accrescimento a' Superlativi, p. 140
CIII. Suo, e Suoi, per Loro, p. 141
CIV. Questi, e Quegli, primi casi del numero Singolare, p. 143
CV. Della Formation de' Preteriti, p. 144
CVI. Quantunque Avverbio, p. 154
CVII. Fallire, e Fallare, p. 155
CVIII-CXII. Varie osservationi pr accordare, dove ha voci di piu generi, e numeri, p. 156
CXIII. Del non accorciare la prima voce di niun Verbo, p. 160
CXIV-CXV. Avvegnache, Conciosia cosa che, e altri simili, col Dimostrativo, p. 161
CXVI. Per lo, e Per il, p. 163
CXVII-CXVIII. Altri, e Altrui in Caso Retto, e Obliquo, p. 164
CXIX. Ci Avverbio, p. 166
CXX. Delle voci, che non ammettono Troncamento, p. 166
CXXI. Che che, p. 171
CXXII. Della S in principio di parola, seguente altra consonante, p. 171
CXXIII-CXXIV. A quali Participij si dia il Verbo Essere, e a quali l'Havere. E di Potuto, e Voluto, che precedono all'Infinito, p. 172
CXXV. Gioventù, p. 181
CXXVI. Calere, p. 182
CXXVII. Lì, e Là. Qui, e Qua. Costì, e Costà, p. 182
CXXVIII. Faccio, Nudo, Muto, Regi, Dici, Vedo, e Sparto, p. 184
CXXIX. Se bene, Di già, Abbenche, Ne meno, Benissimo, Ormai, p. 185
CXXX. Inchinare col terzo caso, p. 186
CXXXI. Capo per Guidatore, detto anche di molti, p. 187
CXXXII. L'Infinito in forza di nome, etiandio nel Plurale, p. 187
CXXXIII. Giusto, e Giusta, p. 188
CXXXIV. Sperare per Temere. Promettere per Minacciare, p. 189
CXXXV. Appo, p. 190
CXXXVI-CXXXVII. Se non Fosse, per Se non Fosse stato, p. 190
CXXXVIII. Vo', e Vuo', p. 192
CXXXIX. Proprietà de' Preteriti della prima maniera de' Verbi, p. 192
CXL. Invidiare, p. 195
CXLI. Fiorenza, p. 195
CXLII-CXLIII. Niente, Nulla, Niuno &c. Non, dopo Nè, senza mutatione di senso, p. 196
CXLIV. Tristezza per Malinconia, p. 197
CXLV. Bandire, e Sbandire, p. 198
CXLVI. Certa terminatione de' nomi di maschio, usata in genere feminile, p. 198
CXLVII. Se all'Infinito si debba il Primo, o il Quarto caso, p. 199
CXLVIII. L'Havere, o l'Essere, taciuti, dove il verbo il richiederebbe, p. 203
CXLIX. Ci, e Vi, Avverbio, p. 204
CL. Mal'uso d'alcune terminationi, e tempi de' Verbi, p. 205
Imprimatur, p. 208
Indice [analitico], p. 209